Un’equipe del Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona, sotto la direzione di Patrizia Basso, coadiuvata da Diana Dobreva, ha da pochi giorni concluso una nuova campagna di scavo nell’area del Fondo ex Pasqualis, posta all’estremità sud-occidentale di Aquileia. I lavori sono condotti su concessione ministeriale, in accordo con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio del Friuli Venezia-Giulia e con la collaborazione e il sostegno economico della Fondazione Aquileia.
Lo scavo 2021 si è concentrato sul nuovo edificio del mercato tardoantico della città, portato alla luce nel 2020: dell’edificio si è in particolare messo in luce il possente muro di limite settentrionale, ampiamente spoliato e impostato su una struttura precedente, che in questa fase dei lavori sembra inquadrabile in età altoimperiale.
Fra il muro e la piazza si è individuato un duplice accesso porticato, probabilmente destinato rispettivamente ai carri (di cui restano tracce dei solchi prodotti dalle ruote nella pavimentazione in cocciopesto) e ai pedoni. Tale accesso era in diretto collegamento con la strada che si è portata alla luce immediatamente a nord del muro e che costituiva uno dei cardini della città.
Al di sotto dei livelli di costruzione del complesso commerciale, formati da cospicui riporti sabbiosi, probabilmente funzionali a rialzare la quota d’uso per isolarla dall’umidità del terreno, si sono individuate, oltre al muro già citato, altre strutture pertinenti a fasi di vita precedenti dell’areale e attribuibili con buona probabilità a un grande edificio pubblico, la cui funzione allo stato attuale della ricerca non è determinabile.
Va ricordato, infine, che nell’area si sono portate alla luce tracce delle fasi caratterizzate in particolare da attività artigianali, di cui restano scorie di lavorazione e un rozzo basamento forse da incudine, e da un’ulteriore tomba a inumazione, oltre alle due rinvenute l’anno scorso.
Per quanto il lavoro sia ancora in corso, le indagini fin qui condotte evidenziano con sempre maggiori dettagli l’assoluto interesse di questo articolato complesso commerciale, costituito da almeno quattro edifici paralleli affiancati fra loro, ognuno caratterizzato da una piazza attorniata da portici e botteghe: si tratta infatti di un complesso davvero straordinario per monumentalità e differenziazione delle aree di vendita, che non trova confronti nell’Impero e attesta con particolare evidenza la vitalità come centro di scambi e commerci dell’Aquileia tardoantica.
Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 19 ott 2021