Un mucchio di monete merovinge e bizantine, battute nell’oro, – provenienti dalla Francia e dall’Impero romano d’Oriente e finite in un campo inglese – è stato dichiarato Tesoro dello Stato. I materiali – risalenti a un periodo compreso tra il VI e il VII secolo d. C. – sono stati recuperati da uno studente di archeologia che, con metal detector, aveva percorso un campo, nei pressi di un vecchio cimitero, nella contea di Norfolk, in Gran Bretagna. I materiali erano distribuiti su un’area ampia perchè probabilmente l’aratro dei contadini, passando e ripassando, in quel punto, avevano più volte trascinato i pezzi nelle zolle.
Il giovane appassionato – Tom Lucking – aveva avvisato poi il servizio archeologico. Le monete recuperate sono 131. Nei guai invece un ufficiale di polizia che, avendo saputo del ritrovamento, si era recato nel campo stesso, recuperando altre monete che aveva venduto, invece che segnalarle allo Stato.
Tutti questi materiali sono stati dichiarati, nelle scorse ore, da parte del Norfolk Coroner’s Court di Norwich, Tesoro appartenente alla corona britannica.
Lo Stato premierà lo studente, versandogli una somma pari al prezzo di mercato e destinerà il tesoro al Museo. Guai seri, invece, per l’ufficiale di polizia che non ha avuto pazienza di attendere le procedure e che ha pensato di fare – illegalmente – da solo, recuperando una decina di monete e vendendole illegalmente. Processato per direttissima, l’uomo è stato condannato a 16 mesi di reclusione.
A giudizio degli studiosi il tesoro di Norfolk era stato accumulato da qualche eminente personaggio della zona, che aveva rapporti commerciali con la Francia e con Costantinopoli. Anche se le monete venivano da lontano, mantenevano il proprio valore come materiale prezioso.
Pure in questo caso si può pensare che il proprietario del tesoro fosse morto prima di poter comunicare il punto dell’occultamento ai familiari. Accanto alle monete sono stati trovati anche pendenti per orecchio e lacerti di gioielli.
Fonte: www.stilearte.it, 5 nov 2021