La Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera dell’Università degli studi della Basilicata sta realizzando nuovi scavi archeologici nella città antica di Metaponto. Si tratta della parte più vicina alla costa antica dell’area urbana, identificata per la prima volta da Dinu Adamesteanu negli anni Sessanta.
Le indagini stanno mettendo in evidenza subito al di sotto dello strato di abbandono della città una serie di vani privati, ma anche diverse strutture pubbliche, tra le quali un complesso termale. Nella stessa area si è ripresa l’indagine di una basilica paleocristiana con annesso battistero, finalizzata alla comprensione delle fasi tardoantiche di Metaponto. Parallelamente, sono state intraprese delle ricerche geomagnetiche e di “remote sensing”, con l’obiettivo di rilevare anomalie nel sottosuolo in aree adiacenti ai saggi archeologici. Queste ricerche, di carattere diagnostico, si stanno svolgendo grazie alla collaborazione scientifica con la sede potentina dell’ISPC-CNR.
Il professore Dimitris Roubis, direttore scientifico delle ricerche, ha spiegato che «dal 2019 la Scuola di Specializzazione di Matera ha eletto l’area del cosiddetto Castrum di Metaponto come una delle sedi principali per le attività pratiche sul campo dei futuri archeologi; accogliamo difatti numerosi studenti dei corsi di studio del Dipartimento Dicem dell’Unibas, e gli allievi della Scuola di Matera. Le attività sul campo consentono loro di apprendere le metodologie di scavo più aggiornate, realizzare rilievi digitalizzati delle strutture esistenti con Gps differenziale, insieme a riprese fotogrammetriche 3d da terra e da drone, per ricavare fotopiani digitali anche con l’utilizzo di specifiche termocamere.
Uno dei principali obiettivi del progetto è l’individuazione delle infrastrutture portuali antiche della città, condotta attraverso tecnologie innovative di diagnosi e di documentazione. Le indagini saranno l’occasione per raccontare i risultati delle nostre ricerche al pubblico durante una giornata di open day”.
Lo scavo si effettua su concessione del MiBACT in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e la Direzione Regionale Musei della Basilicata. Collaborano il Comune di Bernalda, Basilicata Creativa e Enotria Felix.
Intanto durante i lavori della Total a Tempa Rossa sono emersi dei reperti di notevole interesse negli scavi del petrolio lucano: tombe di guerrieri e principesse dell’Ellenico-lucano. I resti sono stati scoperti durante i lavori per il centro oli nella valle del Sauro.
Autore: Donato Mastrangelo
Fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it, 8 lug 2021