Lì dove la bellezza della natura si incontra con la storia è avvenuta una grande scoperta. Siamo in Puglia, precisamente a Torre Guaceto (BR), dove è stata rinvenuta una necropoli della tarda Età del Bronzo, riconducibile al villaggio ubicato sul promontorio della Torre, simbolo dell’area protetta.
Nella sola area interessata dagli scavi sono state ritrovate ben quindici tombe risalenti al XIII-XII sec a.C. È un’area in cui l’inumazione era stata sostituita dalla cremazione, probabilmente a causa di problemi epidemiologici o grazie a un’evoluzione ideologica, spiega il professore Cavazzuti, direttore dello scavo.
Le urne funerarie sono state ritrovate in depressioni naturali della roccia o all’interno di pozzetti appositamente scavati. Queste contenevano, oltre ai resti umani, anche oggetti di corredo che, al momento della cremazione, venivano bruciati insieme al defunto.
Lo scavo archeologico, che si è concluso il 30 giugno 2021, è durato appena un mese nell’area della Riserva Naturale, ma ha suscitato grande stupore. Il tutto è stato possibile grazie al Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e al Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna in collaborazione con la Soprintendenza di Lecce e Brindisi.
Gli studiosi ritorneranno sul campo tra un anno, quando saranno terminate le analisi sui dati raccolti e non appena si riuscirà a ricostruire la storia della necropoli.
«Il nostro obbiettivo è proseguire sulla strada già intrapresa e implementare notevolmente la divulgazione scientifica in tema archeologico» – ha dichiarato il presidente Malatesta – «La nostra comunità e gli utenti tutti meritano di sapere cosa è stata Torre Guaceto nella storia e di fruire dei suoi beni. Il prossimo passo da fare è quello di realizzare un grande evento divulgativo già nel prossimo autunno per raccontare come proseguiranno i lavori di ricerca e progettare nuovi sistemi di fruizione sostenibile».
Autore: Claudia Decarolis
Fonte: www.archeome.it, 3 lug 2021