Yazilikaya era un importante santuario situato ad Ḫattusa, antica capitale dell’impero ittita. La traduzione letterale del nome dal turco significa non a caso roccia incisa, e gli scavi archeologici, iniziati quasi 200 anni fa, hanno ora rivelato un antico calendario e una mappa del cosmo che presentano «prove interessanti» di come veniva visto il pianeta 3200 anni fa.
Il tempio rupestre riflette le principali caratteristiche dell’architettura ittita, conservando a distanza di secoli rune, monoliti, incisioni nella roccia e imponenti portali. Ed è sotto uno di questi che i ricercatori hanno rinvenuto una stupenda incisione sul «mondo sotterraneo» che si nascondeva sotto la terra.
Ci sono voluti secoli per decifrare queste opere, ma secondo i ricercatori della Luwian Studies University che da sette anni stanno scandagliando i ritrovamenti più significativi, si tratta di dettagliare rappresentazioni di un cosmo che include la Terra, il cielo e gli inferi, visti non come regno dei morti ma come luogo di creazione.
«Riteniamo che il tempio rappresenti pienamente un’immagine simbolica dell’universo, nonché i processi ciclici di rinnovamento, come il giorno e la notte o l’estate e l’inverno», scrivono i ricercatori sul Journal of Skyscape Archaeology.
«Nella camera principale di Yazilikaya sono stati identificati i rilievi rupestri di 64 divinità che possono essere suddivisi in gruppi che segnano giorni, mesi sinodici e anni solari».
E in base alle ultime scoperte, si pensa che l’élite della società ittita, che ha dominato l’attuale Turchia tra il 1700 e il 1100 avanti Cristo fino alla sua distruzione, abbia creato questo santuario per incarnare le proprie idee su come era organizzato l’universo.
Un trattato cosmologico e religioso scolpito sulla roccia per arrivare sino a noi.
Autore: Noemi Penna
Fonte: www.lastampa.it, 25 giu 2021
Crediti foto Klaus-Peter Simon Wikimedia Commons