L’area archeologica di Cales ricade infatti nel territorio di Calvi Risorta. Il teatro è l’unico monumento dell’intera area archeologica acquistato dalla Stato, a differenza degli altri, che ricadono su suoli di proprietà privata.
Il teatro di Cales sorge nella zona mediana della città antica, in prossimità del limite occidentale delle mura e a poca distanza dal Foro.
Gli scavi hanno portato alla quasi completa messa in luce del monumento che si dispone in uno spazio quadrangolare tra un asse viario a sud e la terrazza di un’area sacra a nord.
Il primo impianto è datato alla prima metà delII secolo a. C. Esso dava all’edifico l’aspetto di un ninfeo, con un prospetto ornato da semicolonne.
La cavea, ossia l’insieme delle gradinate, attualmente visibile, fu costruita nel I secolo a. C. in opus quasi reticulatum, ossia con una tecnica muraria con conci di pietra o terracotta a superficie esterna, disposti in maniera da formare una rete di rombi, con nucleo interno della struttura in opera cementizia.
Il proscenio si mostra ornato di nicchie semicircolari e quadrangolari in ordine alterno con la una scena frontale.
Nel corso del I secolo d.C. l’orchestra e l’edificio scenico, in particolare, subirono modifiche e rifacimenti.
Inoltre si realizzano nuovi sistemi per consentire l’accesso alla media ed alta cavea, su cui viene creato un piccolo tempio che richiama la struttura dei teatri di Sessa Aurunca e di Teano Sidicino. Tale tempio potrebbe essere dedicato al dio Apollo.
Il teatro di Cales è stato purtroppo spogliato in maniera sistematica del suo apparato decorativo che era notevole, vista la quantità di frammenti marmorei e degli elementi architettonici in marmo e tufo rinvenuti negli strati di interro.
Infatti, anche se mancano i resti di apparati decorativi ed elementi architettonici, è ipotizzabile che la decorazione fosse di alto livello qualitativo tramite la visione attenta dei pochi frammenti di marmi policromi presenti, le modanature architettoniche in tufo e marmo e gli elementi scultorei lapidei.
Collegato al teatro da una scalinata in tufo, sulla terrazza a nord di esso e a sud del decumano massimo, vi era un santuario di cui si conservano i resti di un edificio templare.
Il teatro romano di Cales e i monumenti vicini gravitavano molto probabilmente intorno al Foro della città, considerando altresì che al margine meridionale era presente un arco monumentale, detto tradizionalmente “Arco d’Orlando”.
Su questo antico teatro e la relativa area archeologica ci sono infinite polemiche riguardo al suo mancato sfruttamento turistico ed allo stato di abbandono in cui si trova.
Il destino dell’antica Cales è simile a quello di tante piccole aree archeologiche che, a differenza di grandi siti conosciuti visitati e valorizzati, versano in condizione di abbandono, soprattutto a causa del grande sforzo economico che la loro conservazione richiede, per non parlare dello sfruttamento turistico che richiederebbe personale e strutture apposite (bagni, biglietteria, area ristoro).
In zona c’è anche l’anfiteatro romano dell’antica Cales ma lì lo stato di abbandono è stato tale che è diventato difficilmente raggiungibile e si presenta praticamente irriconoscibile dato che le strutture portate alla luce sono state completamente assorbite dalla vegetazione.
Info:
Le ultime informazioni disponibili riportano che è aperto su richiesta e bisogna contattare l’Ufficio per i Beni Archeologici di Calvi Risorta al 0039 0823 652533
Fonte testo:
http://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php…
Fonte foto:
https://www.fondoambiente.it/…/area-archeologica-dell…
Autore: Giovanni Vendetti