Due tratti di strada basolata romana, probabilmente appartenenti all’antica via Clodia, la strada consolare che collegava Roma con i centri dell’Etruria interna, sono venuti alla luce ad Anguillara Sabazia, nel corso dei lavori per l’estensione della rete Italgas. La scoperta è emersa nei giorni scorsi grazie alla collaborazione tra Italgas e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, sotto la cui direzione scientifica gli archeologi, secondo una consolidata prassi operativa, hanno seguito costantemente i lavori di scavo.
Il ritrovamento è avvenuto su via della Mainella, a circa un metro di profondità sotto la strada attuale, non lontano da un altro lungo tratto dell’antica via Clodia conservato poche centinaia di metri più a ovest, in località Cancelli, e documentato già dalla fine dell’Ottocento. Una prima parte del tracciato stradale, lunga circa 25 metri, è stata rinvenuta sotto la carreggiata moderna nella parte settentrionale e si presenta in ottimo stato di conservazione. Sul basolato, infatti, sono ancora visibili i solchi lasciati dalle ruote dei carri nel corso dei secoli. Una seconda porzione di strada, affiorata più a Ovest, al momento è visibile solo parzialmente e sarà oggetto di studio nei prossimi giorni. Secondo il team di studiosi, la larghezza dell’antica strada era di circa quattro metri e mezzo.
Il passaggio della via Clodia in quest’area era stato già ipotizzato sulla base di dati storici e archeologici. “Il rinvenimento di questi due ulteriori tratti – commenta il Soprintendente Margherita Eichberg – contribuisce a fare luce su quale fosse il suo esatto tracciato, andando ad aggiungere un ulteriore importante tassello alla conoscenza della viabilità antica e ad arricchire il variegato panorama dei beni culturali di Anguillara Sabazia”.
“I ritrovamenti di Anguillara Sabazia – commenta l’amministratore delegato di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco – ci riempiono di orgoglio e testimoniano come l’approccio di Italgas verso i territori in cui opera sia costantemente ispirato alla salvaguardia del patrimonio storico e archeologico del nostro Paese riportato alla luce durante i lavori. Un impegno volto alla massima collaborazione con le competenti Soprintendenze, anche oltre il dettato normativo, con l’obiettivo di favorire il recupero e la valorizzazione dei ritrovamenti, creando così valore per l’intera comunità servita”.
Le evidenze archeologiche, opportunamente messe in sicurezza, sono ancora in corso di indagine, mentre i lavori di Italgas proseguono nelle aree non interessate dai ritrovamenti. Il progetto riguarda la costruzione di una bretella di circa 16 km che collegherà alla rete del gas Ponton dell’Elce, la frazione in cui risiedono oltre 600 famiglie, che a breve potranno usufruire dei vantaggi del metano.
Fonte: Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo e Etruria Meridionale, 7 mag 2021