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ATENE. Trovato nelle fogne un busto di Ermes.

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In Grecia, il Ministro della Cultura ha orgogliosamente annunciato che parte del busto scultoreo di un’antica divinità greca, Ermes, è stato riportato alla luce durante un quotidiano controllo delle fogne della città di Atene. Con grande stupore della comunità accademica, questa scultura si rivela più particolare di quello che potrebbe sembrare.
Dopo la sorprendente notizia riguardo l’invenzione di rampe per disabili già nella Grecia antica, il ritrovamento di questo busto si aggiunge alla lista delle scoperte in suolo ellenico durante il 2020.
All’annuncio delle autorità, degli esperti sono corsi sul luogo, vicino alla Piazza di Santa Irene (Atene), per cercare di preservare al meglio il reperto prima di essere danneggiato. In totale sicurezza, esso è stato trasferito immediatamente in un ufficio di ricerca del ministero della cultura.
Si è dedotto, con le prime analisi, che l’oggetto sia stato modellato dallo scultore greco antico Alcamene – vissuto intorno alla seconda metà del V secolo a.C. (in un periodo vicino alla famosa battaglia delle Termopili) e riconoscibile per la sua costante produzione di divinità olimpiche.
Per quanto questo dato non sia ancora del tutto accreditato, non sarebbe la prima volta che gli archeologi si trovano faccia a faccia con questo artista, anche se ad oggi sono molto più le copie pervenute che gli originali.
E’ probabile che il busto ritrovato sia stato usato come il marcatore di una qualche strada che conduceva alla città ateniese. Potrete chiedervi, giustamente: sulla base di cosa l’hanno potuto dedurre, considerando che è stato ritrovato in una fogna?
Gli studiosi hanno azzardato quest’ipotesi ricollegandosi ai cosiddetti “herma”. Essi erano semplicemente dei busti sopra un blocco levigato e quadrato. Posti in tutte le strade della Grecia antica, divennero noti per la loro sacralità. Si credeva, infatti, che potessero proteggere le città dalle incursioni o dai criminali. La loro importanza divenne tale che distruggerli veniva giudicato come atto sacrilego e, di conseguenza, punibile con la morte.
Un fattore interessante riguardo la figura di Ermes, ripresa da Alcamene nel possibile herma ritrovato, era che non aveva un’identità fissa. Alcuni lo associavano alla fertilità (un ruolo generalmente affidato ad Afrodite), mentre altri – e più in generale la tradizione – credevano che fosse il messaggero degli dei. Inoltre, molti lo consideravano come il protettore dei viaggiatori e dei mercanti.
Proprio per queste sue caratteristiche, era raro che nell’antichità venisse raffigurato come personaggio maturo, con la barba e i folti capelli. Al contrario, si credeva che fosse pervaso da uno spirito perennemente giovane, attivo e vivace.
Quello, però, che rimane non chiaro agli studiosi è il motivo per cui è stata riportata alla luce solo la testa di quello che poteva essere un herma. Che fine ha fatto il blocco quadrato?
Sì, è vero che la Grecia, alla conclusione dell’era classica, venne invasa più volte e conquistata da potenze estere. Tuttavia, potrebbe anche essere che questo reperto sia rimasto coinvolto in quella che, le fonti pervenute ad oggi, chiamano “la mutilazione notturna”, del 415 a.C.
Molti herma, quell’anno, cominciarono ad essere distrutti la notte, quando non vi era alcun testimone. Tuttavia, non tutti i vandali riuscirono a scampare dalla legge, che li punì con pene severissime dopo delle investigazioni.
In merito a queste ricerche, il sindaco di Atene si è congratulo con tutti coloro che hanno partecipato alla scoperta, definendo il reperto un “simbolo unico della città”.

Autore: Alice Fortino

Fonte: tech.everyeye.it, 18 nov 2020

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