Si può riscrivere un capitolo della storia che ha portato alla costruzione della residenza ducale, dei cantieri medievali e settecenteschi che hanno dato vita al complesso monumentale della Reggia di Colorno. Sono emersi infatti interessanti reperti nell’ambito dei lavori di restauro conservativo consegnati dalla Provincia di Parma lo scorso novembre alla ditta di restauro RWS. Si tratta di importanti resti murari e tratti di opere di canalizzazione sottostanti alle superfici pavimentali del cortile d’onore e del parterre della Reggia.
Data la rilevanza delle scoperte lo staff di direzione lavori della Provincia e direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, avvalendosi dell’assistenza archeologica della ditta Abacus, sta procedendo alla documentazione dei resti portati alla luce. Più precisamente nel cortile d’onore sono stati rinvenuti resti di opere di canalizzazione tutt’ora in uso che risultano di successiva costruzione rispetto ad alcuni blocchi murari che fino ad oggi sono rimasti sepolti al di sotto della pavimentazione in ciottolato che caratterizza il cortile ducale. Tra questi blocchi ne spicca uno, di notevoli dimensioni, interpretabile come un muro perimetrale di una precedente fase edilizia. Nel giardino, in prossimità dello scalone attuale, sono state riportate in luce oltre che le canalizzazioni idriche, anche un articolato sistema di fondazioni murarie. Una di queste, la più interna, è forse riconducibile al muro di cinta del giardino.
Non è ancora possibile fornire una corretta e definitiva interpretazione dell’insieme delle strutture rinvenute, considerato che le indagini archeologiche e le relative ricostruzioni sono ancora in corso e in continua comparazione tra i documenti storici e i resti murari.
Al termine delle ricostruzioni storiche dei cantieri medievali e settecenteschi, questi ritrovamenti saranno nuovamente coperti per completare i lavori di restauro della Reggia, ma ne rimarrà una ricca documentazione che arricchirà la conoscenza di questo straordinario e stratificato monumento.
Fonte: gazzettadiparma.it, 4 feb 2021