Un team di ricercatori provenienti da Italia e Francia ha realizzato ricostruzioni 3D molto realistiche di tre barche in legno dell’antico porto romano di Ostia. Ostia antica era una città portuale situata alla foce del fiume Tevere, a circa 30 km (18 miglia) a ovest di Roma. La leggenda fa risalire la prima fondazione di Ostium, prima colonia di Roma, al quarto re di Roma, Anco Marzio nel 620 a.C. appena settant’anni dopo la fondazione di Roma, mentre la documentazione archeologica conferma e attribuisce in modo inequivocabile la nascita solo tra il VI secolo e il III.
Aveva tre obiettivi: dare a Roma uno sbocco sul mare, garantire il suo approvvigionamento di grano e sale ed impedire alle flotte nemiche di risalire il Tevere. Negli anni ’50, gli archeologi hanno trovato i resti di diverse navi di legno nel sito di Ostia.
“Queste barche erano in uso tra il II e l’inizio del V secolo d.C.”, ha riferito la dottoressa Giulia Boetto, ricercatrice del Camille Jullian Center presso l’Università di Aix-Marseille e CNRS. E poi ha continuato dicendo: “Sono state abbandonate nel porto quando sono diventate obsolete. Con il passare degli anni si sono impregnate d’acqua e sono state ricoperte da uno strato di sedimenti”. E in conclusione ha affermato che: “Queste condizioni prive di ossigeno hanno permesso alle barche di sopravvivere fino ad e oggi e sono poi state ritrovate negli scavi quasi 60 anni fa”.
La dottoressa Boetto, il dottor Pierre Poveda del Camille Jullian Centre e la dottoressa Daniela Peloso della start-up francese Ipso Facto hanno creato modelli 3D di tre tipi di barche: una barca da pesca, una piccola barca a vela e una Harbor Lighter, che sarebbe una barca leggera e veloce degli “ormeggiatori” del vecchio porto.
“Queste ricostruzioni 3D saranno ospitate presso il nuovo Museo delle Navi Romane nel Parco Archeologico di Ostia Antica”, hanno detto. “Questa mostra permetterà ai visitatori di scoprire le antiche tecniche di costruzione delle barche e com’era la vita a bordo di queste navi romane. Inoltre consentirà loro di navigare virtualmente in quello che era il più importante complesso portuale del Mediterraneo durante l’Impero Romano”.
Fonte: Sci News – Archeomatica.it, 6 ott 2020