Apre per la prima volta al pubblico il sito archeologico di epoca romana all’interno di «Quadrato», l’edificio di via delle Orfane 20 riqualificato dal Gruppo Building. Nel sito archeologico nel centro della città ci sono decorazioni a mosaico raffiguranti in particolare la figura mitologica del cacciatore Atteone, composto da tessere bianche, nere e ocra. Le pavimentazioni romane sono state sottoposte a delicati interventi, e nel corso della pulitura sono stati ritrovati nuovi reperti presumibilmente di epoca longobarda, appartenenti a una sepoltura. Si tratta di ossa umane, e di un pettine in materiale organico probabilmente in corno di bovino decorato con alcune incisioni a reticolo. Sono poi state trovate anche tracce di una nuova fase insediativa medievale, e cioè i buchi dei pali in cui erano posizionate le capanne.
La conclusione dei lavori del sito archeologico è prevista per la primavera 2021, ed è a cura del Centro Conservazione Restauro «La Venaria Reale», sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana, e il sostegno della Fondazione Crt e del Ministero.
«Il rinvenimento del sito archeologico, dopo essere rimasto tanti anni sottoterra, è avvenuto del 2017 – dice la Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio Luisa Papotti – e grazie a questo intervento di valorizzazione ora sarà visibile al pubblico».
Piero Boffa, presidente del Gruppo Building, aggiunge: «Il dovere di chi come noi restaura il patrimonio urbanistico è anche quello di conservare le tracce del passato e di aprile alla città». Le visite guidate del 16 e 17 ottobre sono gratuite e a cura di Arcana Domus (prenotazioni@centrorestaurovenaria.it), poi l’area sarà aperta a partire dalla primavera 2021.
Un pezzo del centro storico di 125 metri quadrati ci restituisce così una nuova pagina della storia dell’archeologia di epoca romana imperiale, «e il cantiere ha rappresentato anche una importante occasione di collaborazione interdisciplinare tra professionisti di diversi enti e realtà del territorio, oltre che di crescita per gli studenti che sono stati coinvolti», ha aggiunto Michela Cardinali, direttore dei Laboratori di Restauro del Centro Conservazione Restauro «La Venaria Reale».
Il sito di via delle Orfane è poi in dialogo con altri siti del territorio, come lo scavo archeologico alla Nuvola Lavazza e quello del Duomo, e contribuisce a dare vita a un museo a cielo aperto che racconta come funzionava la città antica.
Autore: Cristina Insalaco
Fonte: www.lastampa.it, 14 ott 2020