Una struttura monumentale in grandi blocchi squadrati di tufo. È quella rinvenuta nei primi giorni di scavo nell’area del foro della città romana di Volsinii, Bolsena, dove mercoledì 19 febbraio sono riprese le indagini archeologiche dirette dal professor Salvatore De Vincenzo del Dipartimento di Studi Linguistico-Letterari, Storico-Filosofici e Giuridici dell’Università degli Studi della Tuscia e dalla dottoressa Maria Letizia Arancio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.
Con il prosieguo dello scavo – che si sta concentrando nel settore immediatamente a Sud del lastricato pavimentale della piazza del foro, con l’obiettivo di analizzare i livelli anteriori – si tenterà di verificare la natura e la cronologia della struttura e di comprendere, di conseguenza, se sia da ricondurre ad un edificio precedente al foro ma riferibile alla Volsinii romana oppure ad un più antico impianto pre-romano, su cui potrebbe essere stata fondata la città. Allo stato attuale delle ricerche è proprio questa seconda ipotesi ad essere maggiormente accreditata.
Alle indagini prendono parte gli studenti dell’ateneo viterbese e i volontari del Gruppo Archeologico Velzna “A. Fioravanti” di Bolsena. Il progetto di ricerca “Volsinii Novi”, sta restituendo in più settori della città una serie di strutture riconducibili proprio ad un insediamento anteriore alla fondazione della nuova Volsinii, avvenuta successivamente alla distruzione della città etrusca di Velzna nel 264 a.C. da parte del console romano Fulvio Flacco. Oltre all’aspetto scientifico, si sta dimostrando anche un significativo laboratorio didattico interdisciplinare. (Orvietonews-Davide Pompei)
Fonte: www.qaeditoria.it, 10 marzo 2020