Le ricerche condotte a partire dal 2000 in località Campo della Fiera di Orvieto hanno consentito di riportare alla luce uno straordinario complesso di strutture che, estendendosi per oltre cinque ettari, testimonia l’esistenza di una grande area sacra frequentata per più di 2000 anni, dal VI sec. a.C. al XV secolo.
La moderna critica archeologica è oramai concorde nel riconoscere il sito quale sede del Fanum Voltumnae, il santuario federale della lega etrusca ove – come scrive Tito Livio – periodicamente si riunivano i rappresentanti delle dodici maggiori città per prendere decisioni in comune.
Il santuario era dedicato al dio etrusco Veltune, Voltumna o Vertumnus per i Romani, il cui culto venne trasferito a Roma dopo la presa di Volsinii del 264 a.C.
L’articolato palinsesto archeologico è caratterizzato da un’imponente Via Sacra, di quasi 10 metri di larghezza, funzionale a processioni di carattere religioso e celebrativo, attorno alla quale si sviluppano le principali strutture.
Il percorso, la cui redazione basolata risale alla prima metà del IV secolo a.C., era già in uso a partire dalla fine del VI sec. a.C. Al limite nord della strada si conserva la soglia di accesso ad un recinto che delimita un ampio spazio sacralizzato, all’interno del quale sono stati individuati un altare, un donario, pozzi e depositi contenenti ricco materiale votivo: ceramiche greche, teste e frammenti di statue in terracotta, una testina di divinità in bronzo di squisita fattura degli inizi del V sec. a.C.
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