É rimasto nascosto nell’ambra per 99 milioni di anni. Un delicato fiore di Lijinganthus revoluta è stato scoperto dai ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze e potrebbe rivoluzionare le teorie sull’evoluzione delle piante.
Il team guidato dal Prof. Wang Xin dell’Istituto Nanjing di Geologia e Paleontologia (NIGPAS) dell’Accademia delle Scienze cinese potrebbe avere trovato la risposta a uno dei grattacapi di Darwin, una sorta di anello mancante nella storia delle angiosperme.
Gli scienziati hanno trovato il fiore di Lijinganthus revoluta, racchiuso all’interno di un’ambra birmana risalente a 99 milioni di anni fa. Il fossile è completo, dotato di tutte le sue parti e in perfetto stato, con tanto di calice, corolla, stami e gineceo. Esso appartiene al gruppo delle eudicotiledoni.
Charles Darwin ebbe non pochi problemi con queste creature e la sua teoria dell’evoluzione. Quest’ultima sostiene che tutti gli organismi sulla Terra si siano sviluppati gradualmente. Ma in pieno Cretaceo, circa 100 milioni di anni fa, ebbe luogo l’improvvisa comparsa di numerose angiosperme, ossia le piante che si riproducono grazie ai fiori e vantano qualcosa come 250mila specie: il tassello mancante di Darwin.
Secondo gli scienziati cinesi, la scoperta di questo fiore nell’ambra suggerisce che le eudicotiledoni siano apparse sulla Terra circa 100 milioni di anni fa. Va detto inoltre che dopo secoli di studi sono stati individuati resti fossili di angiosperme risalenti a periodi potenzialmente ancora più antichi.
Anche se questo gruppo può risalire fino al primo periodo del Cretaceo, cioè circa 125 milioni di anni fa, è possibile che abbia iniziato a dominare il regno vegetale solo 20 milioni di anni più tardi, quando si estinsero altri gruppi di piante come le Gnetofite e le Cicadeoidalee.
A dispetto delle ipotesi di Darwind, quindi, le angiosperme popolano la Terra da molto più tempo. Quelle da lui studiate infatti erano solo una ristretta minoranza.
La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports.
Autore: Francesca Mancuso
Fonte: www.greenme.it, 14 nov 2018