Nelle scorse settimane, durante i lavori di assistenza archeologica a Cappannelle nel comune di Castiglion Fibocchi,in occasione della messa in opera della nuova rete fognaria da parte di Nuove Acque S.p.A., è stata riportata alla luce una porzione di un antico selciato stradale in ottimo stato di conservazione.
L’intervento si è svolto sotto la direzione scientifica di Ada Salvi, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, e con la conduzione dell’archeologo Hermann Salvadori, nell’ambito delle procedure di Archeologia Preventiva effettuate ai sensi dell’art. 25 del D. Lgs 50/2016, che consentono di effettuare controlli e scavi in occasione di lavori pubblici, al fine di evitare fermi dei lavori in corso d’opera e al tempo stesso di salvaguardare il nostro patrimonio archeologico.
Il tratto identificato misura circa 15 x 5 m ed è realizzato con pietre (arenaria, calcare e, in misura minore ciottoli di fiume) sbozzate e squadrate, con una tessitura estremamente regolare, e si trova in corrispondenza del percorso della “Cassia Vetus”, una delle principali vie consolari romane (insieme all’Aurelia e la Flaminia) che, partendo da Roma, attraversava la Toscana per continuare verso la zona settentrionale dell’Impero.
La tecnica di costruzione del selciato e, soprattutto, le dimensioni e la morfologia dei blocchi che lo costituiscono fanno tuttavia escludere che il tratto individuato sia riferibile all’epoca romana; sembra piuttosto un rifacimento tardomedievale di un percorso viario che, sostanzialmente, venne utilizzato almeno dal II sec. a.C.
Il tratto, che si trova al confine tra i territori comunali di Arezzo e Castiglion Fibocchi, verrà per il momento ricoperto per motivi di tutela; Soprintendenza e Amministrazioni comunali di Castiglion Fibocchi e Arezzo stanno valutando la possibilità di valorizzare il rinvenimento, in modo che gli sportivi e i turisti che spesso percorrono il tratto di strada che ancora oggi ricalca l’antica viabilità vengano a conoscenza di un pezzo di storia del territorio.
Fonte: www.lanazione.it/arezzo, 19 dic 2019