Sotto la pavimentazione della basilica della Natività sono stati trovati probabili resti della pavimentazione del tempio pagano di Adriano. Il restauro della chiesa in cui – secondo i Vangeli – è nato Gesù è ormai pronto dopo 6 anni di lavori e 13 milioni di euro di costi, finanziati in parte dalla Santa Sede.
Il team di esperti che ha lavorato a questo enorme progetto ha trovato, durante gli scavi, non solo i punti d’incontro tra la basilica giustinianea e l’antecedente costantiniana ma anche tantissimi reperti, come lanterne, monete, incisioni. Il materiale è sufficiente per poter aprire un museo del restauro.
Ma le due scoperte più grandi riguardano il mosaico dell’angelo mancante sulla parete di sinistra, ritrovato con la tecnica del termografo e, solo pochi mesi fa, il fonte battesimale, probabilmente del vi secolo, che è ancora allo studio dei tecnici. A darne notizia è l’Osservatore Romano in un dettagliato articolo dedicato al rifacimento della basilica che ha incluso anche l’analisi dei reperti, il restauro dei beni archeologici, e quello dei beni monumentali, delle pitture murali, dei mosaici, legni e tavole.
Il lavoro iniziale è partito dalla necessità di mettere in sicurezza più strutture ritenute pericolanti all’interno della basilica che è considerata patrimonio mondiale dall’Unesco. Il lavoro è iniziato il 15 agosto del 2013 su un bando promosso dall’Autorità nazionale palestinese, con le Chiese cattolica, ortodossa e armena nel ruolo di supervisori tecnici dell’intervento.
Autore: Franca Giansoldati
Fonte: ilmattino.it, 16 nov 2019