Gli esiti preliminari di scavo e studio sono presentati da Paola Ventura, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, dall’archeologa Federica Codromaz, responsabile della sorveglianza archeologica.
I lavori per la nuova condotta idrica sono stati commissionati da Irisacqua, che ha sostenuto anche gli oneri della sorveglianza archeologica affidata a Federica Codromaz. Nel corso degli scavi sono venute alla luce quattro sepolture a inumazione, che sono state oggetto di recupero sotto la direzione scientifica della Soprintendenza. Le tombe, interamente scavate, presentavano il corpo dell’inumato disposto direttamente sulla terra o su un piano di mattoni, protetto da tegoloni disposti a doppio spiovente, secondo una modalità ampiamente attestata in età imperiale romana. Le inumazioni hanno restituito non solo i resti delle ossa appartenenti a individui adulti, ma anche alcuni oggetti di corredo, ad esempio lucerne, che consentono di fissare la cronologia fra il II e III secolo d.C.
La scoperta del sepolcreto ha notevole interesse scientifico, dal momento che, fino a questa scoperta, la zona di Turriaco risultava estremamente povera di rinvenimenti archeologici, forse per la prossimità al corso del fiume Isonzo e per le numerose alluvioni che hanno probabilmente interessato l’area. I ritrovamenti sono, dunque, rilevanti non solo per il Comune, ma anche per lo studio degli insediamenti minori posti lungo le vie di collegamento con Aquileia.
I resti delle tombe sono stati rinvenuti poco al di sotto del piano stradale e risultavano già profondamente danneggiati da precedenti lavori per la posa di condutture fognarie. Da quanto emerso dagli scavi è possibile ipotizzare che l’area sepolcrale continui sia verso Sud, sotto il marciapiede e in prossimità di un’abitazione rimasta inalterata dall’Ottocento, sia verso Nord, in direzione di un campo adibito a uso agricolo, ipotesi che solo nuove indagini potrebbero confermare.
Data l’importanza dei rinvenimenti e l’evenienza che le tombe individuate appartengano a un sepolcreto di più vasta estensione, l’Amministrazione Comunale di Turriaco si farà promotrice presso la Soprintendenza ed eventuale sponsor di successive indagini nell’area prospiciente lo scavo, alla ricerca di possibili ulteriori evidenze archeologiche.
Fonte: www.ilfriuli.it, 20 nov 2019