Gli scavi archeologici in località Brietta Pievi di Biandrate hanno riservato un’altra sorpresa.
Dopo il ritrovamento di quattro asce di pietra del Paleolitico, in un’area distante meno di un centinaio di metri è stato rinvenuto un oggetto prezioso: «La fibula a forma di pantera fusa in bronzo con inserti in smalto colorato – spiegano Francesca Garanzini e Lucia Mordeglia della Soprintendenza archeologia -. Un oggetto di inestimabile valore ritrovato per caso grazie all’esperienza degli archeologi che quotidianamente sono impegnati sul cantiere di Biandrate. Ottima prova per chi si è accorto della valenza di quello che, apparentemente, ha le sembianze di un sasso di nemmeno cinque centimetri, sporco di terra e aggregato ad altro materiale di scavo. Tutto questo premia la competenza, la preparazione, la volontà di valorizzare il proprio lavoro a beneficio della collettività».
La fibula è stata catalogata come «la pantera di Biandrate»: «Abbiamo iniziato a studiare il reperto. Risale al periodo tra la seconda metà del secondo secolo e la seconda metà del terzo secolo dopo Cristo, in epoca imperiale romana avanzata. L’eccezionalità del ritrovamento ci permette di riconsiderare la funzione della presenza romana. Eravamo convinti che l’area potesse essere un insediamento agricolo, con un grande magazzino per la conservazione degli alimenti oppure un opificio primordiale per la produzione di tessuti avendo rinvenuto dei pesi in terracotta per i macchinari tessili. La fibula usata probabilmente per le cinture indica invece una presenza di classe sociale più elevata. In Italia oggetti simili non sono mai stati trovati. Sono più diffusi negli scavi dell’Europa Nord orientale». Potrebbe slittare la chiusura degli scavi prevista per dicembre.
«A ottobre-novembre 2020 – dice il sindaco Luciano Pigat – nel Forum Greppi sarà allestita una mostra archeologica ad hoc».
Autore: Roberto Lodigiani
Fonte: www.lastampa.it, 31 ott 2019