Sono circa 20.000 le orme di dinosauri stimate dopo i lavori di ripulitura della superficie della cava abbandonata ‘Pontrelli’ di Altamura, in provincia di Bari, nell’ambito degli interventi di protezione e conservazione della paleosuperficie. Il geosito è stato scoperto nel 1999. All’epoca era di proprietà privata. La paleosuperficie è stata vincolata dallo Stato mentre la proprietà dell’area di cava è diventata del Comune di Altamura a seguito dell’acquisizione dai privati.
Dopo questo ‘passo’, è stato possibile avviare le preliminari operazioni di protezione e conservazione delle impronte, così come previste dal progetto redatto dalle strutture periferiche del Mibact: il Segretariato Regionale Mibact per la Puglia e la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari. I risultati sono stati comunicati ufficialmente dagli esperti a seguito delle due giornate di apertura straordinaria del 17 e 19 ottobre scorso, in occasione della settima edizione della ‘Settimana del Pianeta Terra’, a cui hanno avuto accesso circa 150 persone, oltre a gruppi di autorità locali e di docenti universitari. Dopo la ripulitura della paleosuperficie, la ricerca condotta sul campo ha permesso di stimare in circa 20.000 il numero di orme presenti.
Si tratta di dati di grande interesse per la comunità scientifica internazionale. Con l’utilizzo di moderne apparecchiature, tra cui i droni, la paleosuperficie è stata interamente digitalizzata e grazie alla tecnologia è possibile meglio comprendere le successioni delle orme.
Le orme risalgono a circa 80 milioni di anni fa, nel Cretaceo, quando gli attuali calcari erano una laguna, quindi superfici acquitrinose e fangose. Le impronte sono state impresse da dinosauri erbivori ‘Tireofori‘, vale a dire dinosauri corazzati. Sono state trovate orme di tre morfologie diverse.
Il progetto prevede eventi pubblici di comunicazione dello stato di avanzamento degli interventi urgenti di protezione e conservazione delle impronte. Il sito è ancora un cantiere: la cava è interessata da un profondo intervento di ripulitura, documentazione e analisi e conservazione della superficie a impronte e di messa in sicurezza dei fronti di cava, come disposto dalle autorità competenti. Per tale ragione la partecipazione alle visite straordinarie è stata limitata a piccoli gruppi di persone che hanno potuto conoscere anche lo stato di avanzamento delle attività nella cava grazie alle visite guidate da parte di esperti. Il numero di richieste di prenotazione è stato elevatissimo. Pertanto a novembre e dicembre sono previste altre iniziative di coinvolgimento delle scuole e del territorio, con accesso alla cava.
Autore: Beatrice Raso
Fonte: www.meteoweb.eu, 25 ott 2019