Nel complesso rupestre del “Padre Eterno” di Gravina in Puglia (BA), lungo la piattaforma di calcarenite che lo separa dal burrone “la gravina”, sono presenti alcune incisioni di figure geometriche, il cui significato è stato decodificato tramite uno studio pilota che ne ha analizzato la disposizione regolare in relazione al ciclo solare, riconoscendo, in esse, la funzione di segnare lo scorrere del tempo, attraverso uno strumento che, confrontato con la descrizione di altri strumenti antichi presente in letteratura, è apparso essere originale della cultura peuceta, la quale possedeva quindi la capacità di orientarsi nel tempo, pur non possedendo una lingua scritta…
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Autore: Pasquale Scarnera – linosca@questacitta.it