Gli archeologi hanno scoperto un raro bacile Romano in bronzo a Rijnsburg, nei Paesi Bassi. «In Europa ne esistono circa dieci esemplari simili, ma questo è l’unico con la testa di un’aquila», ha dichiarato l’archeologo René Proos.
Il bacile è stato trovato tra i resti cremati di tre Germani in una tomba del IV secolo d.C. Nella tomba c’erano frammenti bruciati di vetro e bronzo e due pettini di palchi di cervo, oltre ai resti cremati di due uomini e una donna.
«La loro origine germanica è confermata dai pettini del IV secolo provenienti dalla Germania settentrionale», ha spiegato Proos. Il bacile risalirebbe al III secolo d.C. e i Romani lo usavano per lavarsi le mani e sfoggiarlo nei pasti più importanti. Questo però venne curiosamente riutilizzato come urna funeraria: mezzo secolo dopo, verso il 330 d.C., fu seppellito insieme alle ceneri dei tre defunti. Era stato trovato nel 2016 a pezzi, ma solo un restauro di un anno ne ha messo in valore la qualità.
«Non venne prodotto qui, ma altrove in un laboratorio specializzato nell’Impero romano», continua Proos.
«In Italia, per esempio a Capua, c’erano laboratori simili in epoca tardo romana». L’aquila guerriera ne suggerisce l’appartenenza a un alto ufficiale Romano di stanza lungo il confine, magari nel vicino campo militare di Valkenburg (Praetorium Agrippinae).
«Il bacile non presenta grosse tracce di usura. Tuttavia venne riparato in tre punti con una saldatura di stagno e piombo. Si può dedurre che fu trasportato e utilizzato per un po’ di tempo, e che era un oggetto di prestigio», ha detto Proos. Secondo l’archeologo, è possibile che i Romani l’avessero usato per comprare la lealtà dei capi tribali germanici. Per molto tempo si è ipotizzato che i Romani lasciarono il limes nel III secolo.
«Nell’ultimo decennio, tutti i nuovi ritrovamenti – in particolare ottenuti dagli appassionati di metal detector – hanno messo in discussione questa idea. Sembra che il limes fosse ancora in funzione alla fine del terzo o all’inizio del quarto secolo, con o senza germani corrotti».
Il bacile è in mostra presso il Rijksmuseum van Oudheden a Leida dal 4 settembre.
Fonte: Ass. Cult. Turisti del Tempo – turistideltempo@gmail.com