I cavalieri templari, o i Gerosolimitani, mummificano il corpo del re di Sicilia Federico III (1296-1337) prima che venga sepolto nella cattedrale di Catania e ne seppelliscono il cuore e gli altri organi in un convento di S. Giovanni Gerosolimitano in territorio di Misterbianco, in contrada Mezzocampo?
La notizia dell’attività di espianto degli organi interni, propedeutica all’imbalsamazione del corpo del re di Sicilia Federico III, che alcuni storici indicano come Federico II, ci viene fornita da Guglielmo Policastro, che cita quale fonte Pietro Speciale, il quale avrebbe riportato la stessa in un suo manoscritto che, dice il Policastro, dovrebbe trovarsi nella biblioteca comunale di Catania.
Così scrive Policastro: “Narra Pietro Speciale (manoscritto il Bibl. Comunale Catania) che l’astrologo Donato da Brindisi aveva predetto al Re Federico II che sarebbe morto “nelle parti gerosolimitane”; predizione che pareva incredibile, ma essa si avverò. Federico si trovava nel castello di Enna, in procinto di trascorrervi l’estate, allorché fu colto da un malore e decise di far ritorno nella sua capitale, in Catania. Ma giunto che fu a Paternò, aggravatosi dovette riparare nell’ospedale dei Gerosolimitani, ove morì sullo spirar di quel mese di giugno del 1337. La notte istessa del trapasso, ne fu imbalsamata la salma e lasciatone il cuore, sepolto in quella chiesa, sotto la guardia dei cavalieri crociati, la regale spoglia fu trasportata con ogni pompa nella sua Catania, che non cessava di piangere l’eroico re.”…
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Autore: Santi Maria Randazzo – santimariarandazzo@live.it
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