Quanti anni ha Venezia? Probabilmente duecento in più di quelli che pensavamo. Gli archeologi della Colgate University di Hamilton, negli Stati Uniti, hanno pubblicato a dicembre su Antiquity i risultati di uno studio che cambia i connotati della Serenissima.
Secondo il Chronicon Altinate, il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta, quella che noi oggi conosciamo come Rialto, risalirebbe al 25 marzo del 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacometo sul Canal Grande. Studi più recenti hanno però dimostrato che la chiesa di Rialto in realtà è assai più tarda e che sia stata edificata intorno al 1100, lasciando così il primato a San Marco, consacrata nell’828 dopo Cristo.
Ora a «certificare» che decisamente prima la laguna ospitava un insediamento sono due noccioli di pesca rinvenuti a 4,2 metri di profondità sotto il pavimento a mosaico della Basilica di San Marco. Avete capito bene. Stiamo parlando dei resti di due pesche addentate da un avo veneziano 1300 anni fa. Un ritrovamento che spostebbe indietro di almeno 180 anni la costruzione della città.
I noccioli crescono in un anno, il che – secondo gli esperti – li rende perfetti per la datazione al carbonio. E l’esame eseguito dalla Colgate University ha certificato che i due reperti rinvenuti sotto San Marco risalgono fra il 650 e il 770 dopo Cristo, e sono quindi di quasi due secoli più vecchi della basilica stessa.
Una scoperta, definita dallo stesso ricercatore Albert Ammerman, ««da jackpot»», che apre ora le porte a nuove analisi e ricerche. Intorno ai due semi sono stati infatti trovati anche frammenti di ceramica e metallo: sedimenti creati dall’uomo, ovvero ««la prova che già al tempo si stava cercando di riempire i corsi d’acqua per creare terra abbastanza asciutta per costruire la città»», sostiene l’archeologo.
Autore: Noemi Penna
Fonte: www.lastampa.it, 3 gen 2018