La vita e la storia in una gemma d’ambra, proveniente dai giacimenti Miocenici a nord-est di Santiago, in Repubblica Dominicana. Dopo il ritrovamento a Myitkyina in Birmania di una penna di dinosauro di 99 milioni di anni fa perfettamente conservata, c’è una nuova affascinante scoperta: una mosca di 17 milioni di anni fa, trovata all’interno della resina fossile (ambra dominicana).
Lo studio è frutto del lavoro di un gruppo di ricerca internazionale guidato dal professor Pierfilippo Cerretti del dipartimento di Biologia e Biotecnologia “Charles Darwin” dell’università romana la Sapienza.
L’insetto, che è il primo antenato delle mosche così come le conosciamo oggi, è stato ritrovato all’interno della resina fossile (ambra dominicana) perfettamente conservato. L’animale è stato esaminato con una Tac, che ha fornito dettagli anatomici cruciali per l’identificazione dell’esemplare a livello di specie. Si tratta proprio, come evidenziato dalle analisi, del gruppo dei ditteri calittrati, cioè quello a cui appartengono le stesse mosche domestiche e quelle tse-tse.
“È difficile concepire oggi un mondo senza le noiose mosche – spiega Cerretti – ma chi prenderebbe il loro prezioso posto di efficaci decompositori della materia organica?”.
Tra l’altro “per gli Oestroidei, il gruppo ecologicamente più diversificato e ricco di specie tra i Calittrati – aggiunge il ricercatore – non erano noti fossili fino ad oggi”. Il reperto è conservato presso l’American Museum of Natural History a New York.
Autore: Valentina Lupia
Fonte: www.repubblica.it, 24 agosto 2017