Erano mesi che gli studiosi provavano a decifrare la scrittura dei papiri di Ercolano grazie alla tecnica dei Raggi X, oggi finalmente si conosce parte degli scritti e cosa c’è custodito in quelle righe sigillate dall’eruzione del Vesuvio.
Questo grazie ad un team internazionale di ricercatori, guidato dagli istituti del Cnr Istituto di nanotecnologia (Nanotec-Cnr) e Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (Iliesi-Cnr), che hanno unito varie competenze. La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports.
La collezione dei circa 1.800 rotoli di papiro scoperta nella villa romana di Ercolano e preservata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, si trova per la maggior parte conservata nella Biblioteca Nazionale di Napoli, ed è ritenuta l’unica biblioteca antica in nostro possesso. I ricercatori hanno analizzato due rotoli della collezione con una tecnica avanzata di tomografia a raggi X, quella che viene usata in ambito medico, che ha la caratteristica di amplificare il contrasto tra la scrittura e il papiro, così da individuare e distinguere al meglio il testo al suo interno. Così è stato possibile vedere la struttura del papiro e fare un’indagine sulla scrittura.
In passato altri ricercatori avevano applicato la stessa tecnica allo studio dei papiri ma ora si è riusciti a svolgere virtualmente i rotoli rivelando una parte significativa del testo, scritto in lingua greca e nascosto all’interno.
Queste letture potrebbero rivoluzionare gli studi e le nostre conoscenze nel campo della filosofia antica e della letteratura greca, in quanto i papiri custodiscono opere inedite della scuola di Epicuro. Ma oltre al contenuto, l’analisi ha permesso di acquisire altre informazioni importanti, infatti lo svolgimento virtuale dei due rotoli ha portato alla luce elementi storici interessanti, come i tipi diversi di scrittura impiegati e la presenza di piccoli sassi e granelli di sabbia all’interno dovuti agli eventi precedenti l’eruzione pliniana.
Ulteriori tasselli che si andranno ad aggiungere a quelli già noti e che non solo arricchiranno di nuovi elementi la storia e la letteratura antica ma permetteranno di conoscere più a fondo le vicende di Ercolano e del proprietario della “Villa dei Papiri”.
Fonte: www.vesuviolive.it, 14 giu 2016