Sorprendente scoperta nel corso dei lavori del cantiere BoBo in centro a Bologna, i quali hanno dato alla luce i resti della via Emilia romana. Ma non ci si aspettava di incontrarla già a 80 cm di profondità, quando nella vicina biblioteca Salaborsa, come il pavimento trasparente rivela, i resti della strada sono a tre metri di profondità.
Purtroppo questo tratto della via Emilia, non sarà più visibile: già in queste ore in via Ugo Bassi si sta procedendo alla sua copertura con teli in tessuto-non tessuto, sabbia e cemento. Uno strato di materiali che garantirà, dicono gli esperti, “la tombatura per altri duemila anni”.
Risalgono infatti al primo secolo dopo Cristo, in epoca augustea, le pietre (trachiti dei colli Euganei), che in alcuni tratti mostrano ancora i segni lasciati dai carri. Rinvenuto anche il margine settentrionale della via Emilia, una sorta di marciapiede, che suggerisce agli studiosi le dimensioni dell’antica strada: tra i sei e i sette metri di ampiezza.
Dallo scavo, spiega l’archeologa Renata Curina, emerge che la via Emilia fatta così venne “utilizzata per tutti i secoli dell’Impero fino all’età tardo-antica”, ovvero tra il quarto e il sesto secolo dopo Cristo, quando “venne rialzata con un battuto in laterizio che diventa altrettanto solido per il passaggio dei carri”.
La strada “è conservata dov’è e la lasceremo lì- afferma Curina- chiaramente con una copertura che ci permette di conservarla. Purtroppo non ce l’abbiamo tutta e altri tratti sono stati gia’ sicuramente manomessi nel corso dei secoli con la crescita della città”.
A futura memoria di quanto ritrovato, saranno predisposti pannelli con documentazione fotografica da installare in via Ugo Bassi e Rizzoli.
Fonte: http://www.quotidianoarte.it, 28 mag 2015