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ROMA. Maxioperazione dei Carabinieri contro il traffico di beni culturali.

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Duemila reperti archeologici, fra i quali ceramiche, oggetti metallici e monete, sono stati sequestrati grazie ad una maxioperazione effettuata all’alba, contro il traffico illecito di beni culturali. Circa 450 carabinieri hanno effettuato 147 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, in una vasta inchiesta coordinata dalla dda di Napoli.
L’indagine, partita dal furto di una porzione di affresco dalla casa di Nettuno a Pompei, ha permesso di individuare una serie di canali per lo smercio illegale di reperti archeologici provenienti da alcuni dei siti più importanti del paese. Centoquarantadue le persone indagate.  
Le perquisizioni sono state effettuate aall’alba  nelle provincie di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Caltanisetta, Caserta, Catania, Cosenza, Enna, Foggia, Latina, Milano, Napoli, Pordenone, Roma, Salerno, Taranto, Teramo e Viterbo dai militari del Comando CC Tutela Patrimonio Culturale, con l’ausilio dell’Arma Territoriale e Mobile e con il supporto del 7 Elinucleo CC Pontecagnano (SA). Si tratta, sottolineano dal Comando, di “un’operazione senza precedenti per numero di obiettivi e forze impiegate”.
Le operazioni, ancora in corso, avevano già consentito, nelle fasi preliminari dell’inchiesta, il recupero di 874 reperti archeologici e l’arresto di tre indagati in collaborazione col Gruppo Patrimonio Historico della Guardia Civil. Si tratta sopratutto di tombaroli, e acquirenti dei reperti, finiti sotto inchiesta e un clan della camorra.

Fonte: http://www.quotidianoarte.it, 5 feb 2015

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