La Palestra è stata, fin dalla sua scoperta, una delle aree più misteriose dei 120 ettari su cui si estende la villa voluta dall’imperatore Adriano nel II sec. d.c. Nonostante il complesso costituito da sette edifici – fra cui una sala circondata da un doppio portico – un’aula basicale e un giardino pensile, fosse stato definito “polivalente” dalla Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, Elena Calandra, si pensava fosse un luogo deputato agli esercizi ginnici, non a caso era stata definita, da Pirro Ligorio nel XVI sec., “Palestra”.
Dopo quasi un anno di scavi, quello che doveva essere un luogo di culto del corpo, assomiglia sempre più ad un luogo di culto delle divinità egizie, come già aveva suggerito la scoperta di una sfinge nel 2006, nell’Antiquarium del Canopo.
Dagli scavi guidati da Zaccaria Mari, in collaborazione di Sergio Sgalambro, Anna Paola Briganti e Maria Grazia Fiore, hanno portato alla luce una statua zoomorfa del dio Horus, dio egizio dei cieli, assieme ad una testa che sembra appartenere ad una copia adrianea del Doriforo di Policleto.
Info:
www.villaadriana.beniculturali.it e www.archeolz.arti.beniculturali.it.
Fonte: http://www.diregiovani.it, 6 dic 2014