È il più grande rettile fossile mai trovato in Italia e ora, grazie a un accordo tra Soprintendenza per i beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Alma Mater Studiorum, sarà esposto in via definitiva nel Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna.
A due anni della scoperta casuale di questo reperto eccezionale in una cava di Novafeltria, il team di ricercatori dell’Università di Bologna è riuscito a dargli un nome e un’età: si tratta del fossile di un mosasauro e risale alla fine del periodo Cretaceo, cioè all’incirca a 75 milioni di anni fa.
Il mosasauro rinvenuto a Novafeltria, era un animale gigantesco: lungo dalla punta del muso alla fine della coda più di 11 metri e con una testa lunga un metro e mezzo. È il più grande rettile fossile rinvenuto in Italia.
Ciò che cattura l’attenzione sono i denti possenti, lunghi fino a 10 centimetri: quelli del mosasauro di Novafeltria mostrano i segni di usura tipici dei grandi predatori e confermano che questo animale era in grado con il suo morso di provocare profonde ferite e frantumare le ossa delle sue prede.
Per giungere all’identificazione del rettile, il team composto da Federico Fanti, Andrea Cau e Alessandra Negri, ha unito le diverse competenze per capire sia la successione sedimentaria da cui è stato estratto il reperto, sia di che animale si trattasse.
Lo studio dei microfossili contenuti nelle rocce ha permesso ad Alessandra Negri di datare il fossile mentre le analisi di Federico Fanti ed Andrea Cau hanno identificato il reperto come la parte anteriore del cranio di un grosso rettile, per la precisione un mosasauro.
I mosasauri erano grandi rettili marini, lontani parenti dei serpenti e delle lucertole, comparsi 100 milioni di anni fa ed estinti –assieme ai dinosauri– 65 milioni di anni fa. I mosasauri erano “tornati” a vivere in mare, adattando il loro corpo all’ambiente acquatico. Per molti aspetti, il loro stile di vita ricorda quello delle balene e delle orche, e come queste ultime erano feroci predatori armati di denti molto robusti. Dopo i dinosauri, i mosasauri sono i più grandi rettili vissuti sulla Terra, con alcune specie lunghe una dozzina di metri e pesanti fino a 10 tonnellate.
Il merito della scoperta di Novafeltria va al signor Paolo Giordani, cercatore amatoriale di fossili, che alla fine del 2010 si imbatté, in una cava in località Secchiano, in un grande blocco da cui spuntavano imponenti denti fossilizzati.
Dopo una prima segnalazione al geologo Loris Bagli e a Maria Luisa Stoppioni, del Museo della Regina di Cattolica, il reperto è stato consegnato alla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna, competente per la tutela, che a sua volta lo ha affidato ai ricercatori del Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Alma Mater di Bologna, Federico Fanti, Andrea Cau e Alessandra Negri che hanno curato anche la pubblicazione scientifica di questo ritrovamento nella rivista Cretaceous Research.
Per saperne di più sul ritrovamento del fossile e successivi studi si può consultare il sito della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna: http://www.archeobologna.beniculturali.it
Redattore: CARLA CONTI
Fonte: MiBAC, 26 mar 2014