E’ stato inaugurato il 19 novembre scorso il nuovo allestimento del Tesoro di Marengo, un complesso composto da 31 oggetti di argento e da molte piccole lamine accartocciate, datato tra la seconda metà del II e l’inizio del III secolo d.C.
Il Tesoro, ritrovato nel 1928 e dal 1936 esposto al Museo di Antichità di Torino, raccoglie elementi di arredo e cultuali, che lo fanno ritenere il frutto del saccheggio di un sacello privato o di un santuario: oltre al busto dell’imperatore Lucio Vero (161-169 d.C.), fasce decorative e con simboli del potere imperiale o allusivi ad attività militari. Gli argenti, ritrovati schiacciati e accartocciati per ridurne l’ingombro, sono stati occultati tra la metà del III e il principio del V secolo d.C., un periodo di scorrerie barbariche e di saccheggi.
Il nuovo, suggestivo allestimento finanziato dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, offre ai visitatori la possibilità di ammirare i preziosi manufatti esposti in vetrine di avanzata tecnologia. Per valorizzare adeguatamente questa straordinaria collezione di argenti, sono stati ideati innovativi materiali didascalici, grafici, audio e video.
E’ il primo intervento che la Consulta realizza nel settore dei beni archeologici. Particolare impegno è stato dedicato per migliorare la fruizione delle opere da parte delle persone non vedenti o ipovedenti: oltre alle didascalie in braille, sono stati eseguiti il rilievo 3D e il modello matematico, indispensabili per le realizzazioni in resina di due opere, il Busto di Lucio Vero e la Fascia con ghirlanda di spighe.
Dopo la recente inaugurazione del nuovo Percorso di salita alla Torre Campanaria della Cattedrale di Torino, che offre al pubblico un punto di vista privilegiato su tutta l’estensione delle cinque realtà museali che costituiscono il Polo Reale – Palazzo Reale, Biblioteca, Armeria, Galleria Sabauda e Museo Archeologico – l’allestimento del Tesoro di Marengo costituisce un nuovo tassello dell’impegno della Consulta per il patrimonio storico-artistico cittadino.
La Consulta lavora dal 1998 al Progetto del Polo Reale di Torino e dal 2009 collabora con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte alla definizione della nuova realtà, mettendo a disposizione le conoscenze e le capacità gestionali ed organizzative del tessuto imprenditoriale delle Aziende Socie.
Il nuovo allestimento del Tesoro di Marengo è collocato in due sale comunicanti che si incontrano nel percorso museale: la prima è destinata all’esposizione dei reperti, la seconda alla comunicazione didattica dei temi riguardanti il Tesoro.
Il progetto inserisce, negli ambienti voltati del palazzo, nuove pannellature in acciaio arrugginito da cui prendono vita le vetrine espositive, i modelli tattili e la comunicazione.
Le pannellature, curve e ad andamento variabile, costruiscono ambienti avvolgenti, in rapporto dinamico con la geometria degli ambienti.
La luce artificiale viene modulata per quantità e qualità utilizzando piccole sorgenti LED, con variazioni dinamiche in relazione al flusso dei visitatori. Si è voluto, infatti, evocare il ritrovamento degli argenti nascosti, realizzando un’illuminazione che aumenta di intensità all’avvicinarsi della persona alla vetrina.
La prima sala espositiva è strutturata intorno alla grande parete centinata da cui prendono forma le due vetrine: la prima è dedicata al Busto dell’Imperatore, la seconda a tutti gli argenti di Marengo. La vetrina dell’Imperatore Lucio Vero è una teca di cristallo che racchiude un allestimento in legno di ciliegio, mentre la seconda grande vetrina è una cassa curvata, anch’essa in ciliegio, attrezzata con supporti a disegno per i diversi pezzi del Tesoro.
Si è posta particolare attenzione alla qualità dei materiali impiegati, in particolare al tipo di cristallo e alle sorgenti luminose delle vetrine.
La grande vetrina è progettata per dare una buona visibilità a tutti i singoli reperti, cercando al contempo di evocare l’accumulazione degli argenti ritrovati e documentati nella prima fotografia storica fatta dopo la scoperta a Marengo.
La vetrina è completata sul fronte da una fascia didascalica virtuale, organizzata secondo i gruppi di oggetti esposti. In ogni monitor, interattivo, sono contenuti approfondimenti tematici, caratteristiche del reperto, immagini e dettagli.
La seconda sala dedicata a Marengo è articolata in tre parti. La prima è una pannellatura attrezzata con monitor e grafica. Contiene filmati con la storia del ritrovamento, le esposizioni del Tesoro, oltre al rilievo 3D e la modellazione in resina del busto di Lucio Vero.
La seconda parte dell’allestimento è strutturato per le esperienze tattili, con modelli tridimensionali al vero, e testi in Braille. La parte finale del percorso espositivo contiene una stazione interattiva per approfondimenti tematici.
Info:
http:\\museoarcheologico.piemonte.beniculturali.it
In allegato una presentazione del Tesoro, vai >>>