Nuove prove suggeriscono che i Vichinghi visitarono la baia di Notre Dame, nell’odierna isola di Terranova, in Canada. Il viaggio avrebbe portato i Vichinghi dal sito di L’Anse aux Meadows, sulla punta settentrionale della stessa isola, fino a una parte di Terranova che, a differenza del primo avamposto, era popolata dagli indigeni, gli antichi Beothuk.
“La zona della Baia di Notre Dame era una buona candidata, come tutte le altre, per quel primo contatto tra il Vecchio e il Nuovo Mondo, e questo è affascinante”, ha dichiarato Kevin Smith, vice direttore e capo curatore del Museo di Antropologia Haffenreffer della Brown University. Le prove del viaggio sono due manufatti di diaspro che i vichinghi usavano per accendere fuochi. L’analisi chimica suggerisce che questi oggetti, scoperti a L’Anse aux Meadows nel 2008 e negli anni ’60, provenivano dalla zona della Baia di Notre Dame, a circa 230 km di distanza. Fin dalla scoperta di L’Anse aux Meadows quasi 50 anni fa, gli archeologi e gli storici hanno cercato di scoprire la storia delle esplorazioni vichinghe nel Nuovo Mondo. Precedenti ricerche avevano rivelato la presenza di semi di noce bianco americano a L’Anse aux Meadows, indicando che i norreni avevano effettuato un viaggio nel Golfo di San Lorenzo o forse anche un po’ oltre. Inoltre, i manufatti vichinghi (e forse pure una struttura) sono stati scoperti nell’Artico canadese, il che indica un rapporto commerciale con quegli indigeni.
Tuttavia, l’avamposto a L’Anse aux Meadows funzionò per non più di 10 – 25 anni. Anzi, secondo le storie norrene medievali l’avamposto potrebbe essere stato in uso per soli due o tre anni, e forse solo stagionalmente, prima di essere abbandonato.
La nuova ricerca, dice Smith, ha dimostrato che vi è ancora molto da imparare sulle esplorazioni vichinghe nel Nuovo Mondo.
Fonte: http://www.ilfattostorico.com , 16 lug 2013