L’uguaglianza BIL KI LIB BA = ME KI LIB BA, col 2° termine indagato lo scorso 19 giugno [1], esprime, in estrema sintesi, l’identità cosmica BIL = ME; chiarisce il ME come “parola creatrice degli dèi/di Dio” e mistifica la grammatica sumera fondata sul ME = essere = non esistere.
Celebro me-kilib-ba all the ‘me’s, all the functions of civilized life [[2]] che traduco dal punto di vista “del cielo”: “i me offerti con insistenza lib alla Terra ki nell’anima ba” dal Cielo An, specificamente attraverso il potere me posseduto dai primi sette dèi.
Dal punto di vista “della terra” sono le funzioni della vita civilizzata.
Il concetto di funzione (attività determinata da mansioni specifiche connesse ad una carica, a un ufficio e sim.
[3]) è di tipo circolare. Trova riscontro nella parola “emerito”, che definisce colui che viene riconosciuto per aver svolto completamente il suo compito (essendone entrato ed uscito); è vivo, ma non ricopre più il suo ruolo (Benedetto XVI è papa emerito dal 28 febbraio 2013).
Nella circolarità translittera ME-KI-LIB-BA in BIL-KI-LIB-BA. ME = BIL = IL.BI circolato [LU.BI è “tutto quanto è del soggetto”
[4]]: IL.BI è “tutto quanto è di Dio”.
BIL è “fuoco”. BILLUDA sono i riti
[5], territorio del cielo PA.AN.
BILU-SHA-ZIRI è il Signore del seme [seme è “essere *esse*, se” del me in EME GIR, lingua]. BIL-GA è l’antenato che, evocato, rinnova la stirpe ed il singolo uomo è GA-E, da leggere E-GA.
GES.BU, albero di conoscenza, io ti ringrazio per esser riuscito a far passare ciò per questo testone!
* *
*me-kilib-ba*
* *all the ‘me’s, all the functions of civilized life
[6] si traduce: “i me me offerti con insistenza lib alla Terra ki nell’anima ba” dal Cielo An, specificamente attraverso il potere me posseduto dai primi sette dèi.
I me hanno origine nella mente (TE-MEN) e fine nella merda (immagine DA del cammino ER del ME ME) dell’uomo.
I me hanno un’origine ed un destino. Sono l’origine ed il destino.
Dunque, non è “me = essere = non esistere”, così espresso da Marie-Louise Thomsen [[7]]:
The meaning of me both as finite verb and in enclitic position is simply ‘to be’, and it expresses the predicate. It has no semantic overtones like ‘to exist’.[8]
Tutte le funzioni della vita civilizzata esistono. Soltanto un ebete può affermare che sono, ma non esistono (Io mi meraviglio di questo “cretinismo tecnico”, fede di ogni sumerologo). Ciò che è è ed esiste!
Noi possiamo immaginare il ME LAM MU come l’idea di un lampo creativo istantaneo creduto nell’apparizione di un NU ME, ma fatichiamo a concepire le stelle come *meacula* ME A KU LA, “punti aghetto del ME”, e non arriviamo ad immaginare la Via Lattea come manifestazione permanente di quell’atto creativo ZAG MU GAZ.
Io non riesco a realizzare le funzioni tecniche della civilizzazione che non esistono, ma sono. Ho dei limiti forti, ma non credo che siano questi, linguistici.
I me fondano la me-mo-ri-a, che è anche me-mor-ia. Nella prima accezione, la memoria è “seme A nel cammino ER del ME al MU”; nell’altra accezione di me-mor-ia, luogo IA di vita-morte MUR del ME, ha fatto un cammino di morte troppo lungo ed è tempo che finisca.
Ridiamo un’immagine umana a Sumer, con una nostra mano, e togliamolo dall’angolo del cretinismo tecnico.
Se SU ME ER è “mano SU del cammino ER del ME” il mio me collabora con una mano. Il lettore metta la sua. Allora la lingua morta smetterà il suo stato di morte almeno a livello semantico.
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[1]
http://www.agoramagazine.it/agora/me-kilib-ba
[2] John Alan Halloran, Sumerian Lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 172
[3]
*Lo Zingarelli’98.*
[4] Abbiamo visto il demone pesatore della parola BIB.BI. Halloran indica *lu2-X *dependant of ‘X’. Abbiamo visto GESU.BI =
tutto ciò che è di GESU.
[5]
*billuda, biluda [PA.AN] * worship; cult rite; rules, regulations, ordinances [loanword from Akk. *belutu, *‘rule, governement’; loaned back as *pelludu, *‘cult(ic rites)’). John Alan Halloran, *Sumerian Lexicon,*Los Angeles, * *Logogram Publishing, 2006: 33.
[6]John
Alan Halloran, *Sumerian Lexicon,* Los Angeles,* *Logogram Publishing, 2006: 172
[7]
Marie-Louise THOMSEN, The sumerian language, 2001 Akademish Forlag, Copenaghen: 273.
[8] Articolo di mercoledì 12 giugno https://www.archeomedia.net/archeologia-del-linguaggio/38860-carlo-forin-autorita-linguistica.html.