Pericolo crollo nell’area archeologica “Antica Liternum” nel comune di Giugliano, in provincia di Napoli. La causa? Lo smottamento nel terreno. L’area è stata transennata. Preoccupa la stabilità della colonna del capitolium, simbolo della colonia romana fondata nel 194 a. C. da Scipione l’Africano.
COLONNA SIMBOLO – È alta circa otto metri, la colonna del capitolium, ricomposta negli anni ’30 e divenuta simbolo del sito archeologico “antica Liternum”, nel comune di Giugliano in Campania ma da qualche tempo mostrerebbe problemi di staticità. La notizia, circa l’instabilità del monumento archeologico, è stata fornita dal custode del sito: «In seguito ad uno smottamento del terreno nei pressi del foro per la presenza di “pozzi antichi”, – verosimilmente cisterne o ambienti ancora da scavare – l’area del foro è interdetta a turisti e visitatori».
Un nastro segnaletico bianco rosso percorre il perimetro delle strutture, il Teatro, il Tempio, la Basilica, tuttavia è possibile visitare il parco adiacente all’area archeologica, dove sussistono diverse strutture superstiti dell’antica colonia fondata dai legionari di Scipione detto l’Africano.
DEGRADO LITERNUM – Ma il resto della visita, non è confortante. La passeggiata nel parco archeologico sulle sponde del lago Patria, dove sono conservati i resti delle antiche terme d’ epoca imperiale, un tratto della via Domiziana, e ancora le “Grotte di Scipione”, evidenzia strutture in degrado e abbandono.
L’interno delle terme coperte da tettoie arrugginite sono diventate una vera e propria serra dove fioriscono rigogliose le piante selvatiche, nelle grotte, un grande ambiente voltato databile I – II sec. d.C. abbondano i rifiuti, e il tracciato della via Domiziana, che un tempo immetteva nei pressi del foro, interrotto drammaticamente da una casa abusiva.
Autore: Antonio Cangiano
Fonte: Corriere del Mezzogiorno.it, 11 luglio 2013 (modifica il 12 luglio 2013)