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COMACCHIO (Fe). Ricostruzione 3d Spina om Vimeo.

Spina fu un’importante città portuale etrusca affacciata sul mar Adriatico, presso il delta del fiume Po. Fu una delle città più importanti dell’Etruria padana, assieme a Felsina (Bologna) e Misa presso l’attuale Marzabotto.
La città di Spina venne scavata in seguito alla riscoperta legata alle opere di prosciugamento delle valli di Comacchio. Nella necropoli sono state trovate più di 4.000 tombe, alle quali vanno aggiunti gli scavi di una parte dell’abitato.
Fiorì a partire dal 540 a.C., come emporio che faceva da cerniera tra mondo etrusco e mondo greco, grazie ai collegamenti marittimi che provenivano dall’Ellade. Tra i prodotti, che venivano scambiati con le ceramiche attiche (ne sono state trovati numerosi esemplari di fattura ateniese, spesso di qualità migliore di quelli scavati in madrepatria), c’erano i cereali, vino e altri prodotti agricoli, oltre alle carni di maiale salate.
La fortuna di Spina decade con l’arrivo della crescente influenza romana e dell’impero, sebbene già l’invasione celtica dell’etruria padana fosse stata un colpo, che probabilmente non ridusse le dimensioni e la prosperità della città, ma limitò notevolmente la sua capacità di crescere. I traffici si spostarono verso sud nella zona del ravennate, area che sarebbe divenuta poi centrale sul finire dell’Impero Romano.
Nella necropoli sono stati trovati numerosi corredi funerari, con manufatti dal gusto sfarzoso, che testimoniano la prosperità dell’insediamento. Sono state reperite oltre 4.000 tombe.
L’abitato aveva invece un’edilizia più spartana, in legno e paglia. Spina fu uno dei pochi insediamenti etruschi del nord a superare l’invasione celtica del quarto secolo a.C., restando attiva fino al secondo secolo a.C., quando venne abbandonata. La necropoli di Valle Trebba fu riscoperta già dagli anni ’20 mentre gli scavi di Valle Pega iniziarono dopo il ’54.
I reperti di Spina si trovano esposti al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.

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