«Su Pompei sono stati spesi soldi inutili per progetti cattivi e inesistenti. Abbiamo però rimediato con un colpo di reni, e oggi ci sono progetti validi e abbiamo fatto sei bandi, a dicembre inoltre apriranno i cantieri per i restauri e a gennaio è stato invitato il Commissario europeo Johannes Hahn».
E’ quanto ha dichiarato il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, dopo essere intervenuto al Teatro Eliseo di Roma, agli Stati Generali della Cultura.
Riguardo poi ai progetti sulla cultura il ministro Barca ha affermato: «Ci sono persone di ottimo livello, sia al Mibac sia nelle amministrazioni pubbliche costrette, purtroppo, ad affrontare continue emergenze».
Le parole del ministro hanno provocato l’effetto di un fulmine a ciel sereno. Cosa sa il ministro che altri non conoscono? E se ci sono prove su simili sprechi vuol dire che c’è una inchiesta anche della magistratura? Domande che si pone anche il presidente dell’Osservatorio sui beni culturali Antonio Irlando.
«Sarebbe veramente molto utile – spiega – conoscere nel dettaglio quanti soldi sono e perché, e quali progetti inesistenti».
Poi il fronte della magistratura: «Mi chiedo se su questi sprechi nel più importante patrimonio archeologico italiano siano state aperte inchieste specifiche.
Un sito che necessita di costanti ed urgentissime cure per porre rimedio alla quotidiana distruzione di svariati elementi archeologici. Eppure i progetti di restauro finanziati negli anni non hanno portato a cambiamenti e anzi qualcuno ha peggiorato gravemente la situazione».
Fonte: Corriere del Mezzogiono, 17/11/2012