E’ una delle più belle chiese rupestri che mi è capitato di vedere. Purtroppo non ne potetti parlare nel mio libro “Percorsi della Storia” perchè venuta alla luce nel 2008 durante i lavori di ristrutturazione del giardino di Mimmo Vestita, il famoso artista e ceramista grottagliese.
Secondo l’archeologo medievista Angelofabio Attolico: “la chiesa databile fra il XIII ed il XIV secolo presenta una navata unica che termina con tre absidi.
Le absidi sono inquadrate all’interno di una quinta architettonica costituita da tre archi che poggiano su quattro colonne tortili.
Sul soffitto compare in corrispondenza dell’altare un’incisione circolare con una croce a rilievo al suo interno. Tale elemento che ha la funzione di differenziare lo spazio liturgico trova numerosi confronti in altri contesti del tarantino e del Salento. I santi raffigurati nelle absidi laterali sono San Nicola e Santa Barbara, mentre nell’abside centrale ritroviamo un Cristo benedicente.
Lo stile richiama chiaramente quel gusto pittorico che caratterizzò la produzione pugliese nel XIII secolo nel territorio del Principato di Taranto.”
Autore: Carmine De Gregorio
Fonte: Salento Archeologico, 3 NOV 2012