Contemporaneamente alla partenza dei lavori per la deviazione del Rio di Loreto e la definitiva messa in sicurezza dei complessi tombali dei Meloni del Sodo, ed ai lavori per il Parco Archeologico, in questi mesi sono proseguiti anche gli scavi presso la Villa Romana di Ossaia, un imponente abitazione patrizia risalente al I sec. a.C.
La campagna di scavo del 2012 ad Ossaia, appena conclusa, è stata condotta da varie istituzioni universitarie, tra cui l’Università di Alberta del Canada, sotto l’egida del Comune di Cortona e del MAEC, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Toscana.
Gli scavi archeologici, iniziati nel 1992, hanno sinora esplorato il settore residenziale della grande villa romana del I secolo a.C. all’interno di una vasta proprietà terriera appartenente ai Vibii Pansae (una famiglia di illustre discendenza Etrusca integratasi precocemente nella classe dirigente della Roma tardo-repubblicana.) e poi passata nel patrimonio imperiale in età Augustea.
La campagna di scavo dello scorso anno, dedicata prevalentemente all’esplorazione del settore nord della villa, ha permesso di definire pianta e caratteristiche architettoniche del monumentale peristilio rinvenuto in eccezionale stato di conservazione.
In queste settimane sono emerse grandi novità ed è stato individuato un nuovo settore della villa che guarda Cortona, con spettacolari mosaici geometrici e figurati di età Augustea,
Lo scavo ha restituito un tratto della pavimentazione a mosaico con inserti di scaglie marmoree policrome.
A parte la rilevanza in sé del manufatto stesso, anche in considerazione del fatto che è conservato molto bene, questo elemento ci permette di avere una ricostruzione grafica della pianta molto più precisa della villa stessa, confermando le notevoli dimensioni dell’abitazione e degli ambienti circostanti, ricordiamo ad esempio le colonne rinvenute in anni precedenti (due delle basi di queste colonne sono esposte oggi al MAEC)
Questa nuova scoperta, che si aggiunge al già notevole gruppo di mosaici dall’Ossaia, ci permette di sottolineare ancora una volta che la Villa Romana rappresenta un esempio unico decorativo di età tardo-repubblicana.
La campagna di scavo del 2012 ad Ossaia, appena conclusa, è stata condotta da varie istituzioni universitarie, tra cui l’Università di Alberta del Canada, sotto l’egida del Comune di Cortona e del MAEC, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Toscana.
Gli scavi archeologici, iniziati nel 1992, hanno sinora esplorato il settore residenziale della grande villa romana del I secolo a.C. all’interno di una vasta proprietà terriera appartenente ai Vibii Pansae (una famiglia di illustre discendenza Etrusca integratasi precocemente nella classe dirigente della Roma tardo-repubblicana.) e poi passata nel patrimonio imperiale in età Augustea.
La campagna di scavo dello scorso anno, dedicata prevalentemente all’esplorazione del settore nord della villa, ha permesso di definire pianta e caratteristiche architettoniche del monumentale peristilio rinvenuto in eccezionale stato di conservazione.
In queste settimane sono emerse grandi novità ed è stato individuato un nuovo settore della villa che guarda Cortona, con spettacolari mosaici geometrici e figurati di età Augustea,
Lo scavo ha restituito un tratto della pavimentazione a mosaico con inserti di scaglie marmoree policrome.
A parte la rilevanza in sé del manufatto stesso, anche in considerazione del fatto che è conservato molto bene, questo elemento ci permette di avere una ricostruzione grafica della pianta molto più precisa della villa stessa, confermando le notevoli dimensioni dell’abitazione e degli ambienti circostanti, ricordiamo ad esempio le colonne rinvenute in anni precedenti (due delle basi di queste colonne sono esposte oggi al MAEC)
Questa nuova scoperta, che si aggiunge al già notevole gruppo di mosaici dall’Ossaia, ci permette di sottolineare ancora una volta che la Villa Romana rappresenta un esempio unico decorativo di età tardo-repubblicana.
Info: http://www.cortonamaec.org
Fonte: Nove da Firenze.it, 18 luglio 2012