La prima segnalazione, a inizio maggio, era stata fatta da una signora che abita di fianco all’ex casa di cura La Pace (che diventerà casa di riposo Giovanni e Luciana Arvedi): era spuntato un muro ‘sospetto’ sotto quella che resterà, a lavori conclusi, la residenza della suore Adoratrici anziane, tra via Santa Tecla e via Bissolati. Si era subito messa in moto la Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia ed era arrivata Lynn Pitcher che, con i suoi collaboratori, aveva esaminato il ritrovamento e transennato l’area senza ovviamente fermare il cantiere. Disse che si trattava di muri dell’anno mille che andavano «adeguatamente studiati». Precisò inoltre che già in anni passati, sempre nella stessa zona, erano state trovate anfore e tratti di pavimentazione. Pitcher anticipò che comunque sarebbe stata fatta una adeguata pubblicazione. E i contorni del ritrovamento si sono fatti più certi ora: la stessa Pitcher, durante il sopralluogo in corso Vittorio Emanuele dove è spuntato un tratto di strada romana, ha confermato che quella della Pace è una ‘domus’ di notevole importanza per lo studio di Cremona romana.
La ‘casa’, con pozzo e giardino, era probabilmente affacciata sul fiume Po che scorreva a breve distanza ed era fuori dal primo tracciato della città. Tutto fa pensare che qui abitassero famiglie danarose, forse agricoltori e commercianti che trasportavano le loro merci sul fiume.
La scoperta verrà raccontata dalla stessa Pitcher in un libro che verrà presentato al momento opportuno. Un altro tassello del quadro di quella Cremona romana che gli studiosi seguono con particolare attenzione. Un altro ritrovamento oggetto di studio è, appunto, quello di corso Vittorio Emanuele. Per Pitcher «si tratta di una strada romana, un tratto appartenente al decumano minore ben conservato: ci sono alcuni dei basoli, le grandi pietre delle strade romane che arrivano dai Colli Euganei. Ma si tratta di sollevamenti antichi e non recenti».
Il cantiere, è stato nuovamente confermato ieri, non verrà interrotto. La stessa Lynn Pitcher ha garantito che «non ci saranno rallentamenti, la Soprintendenza non blocca le strade ed i cittadini ed i commercianti possono stare tranquilli». Insomma lo scandalo di piazza Marconi, con il ‘buco’ aperto per undici anni, non dovrebbe ripetersi.
La ‘casa’, con pozzo e giardino, era probabilmente affacciata sul fiume Po che scorreva a breve distanza ed era fuori dal primo tracciato della città. Tutto fa pensare che qui abitassero famiglie danarose, forse agricoltori e commercianti che trasportavano le loro merci sul fiume.
La scoperta verrà raccontata dalla stessa Pitcher in un libro che verrà presentato al momento opportuno. Un altro tassello del quadro di quella Cremona romana che gli studiosi seguono con particolare attenzione. Un altro ritrovamento oggetto di studio è, appunto, quello di corso Vittorio Emanuele. Per Pitcher «si tratta di una strada romana, un tratto appartenente al decumano minore ben conservato: ci sono alcuni dei basoli, le grandi pietre delle strade romane che arrivano dai Colli Euganei. Ma si tratta di sollevamenti antichi e non recenti».
Il cantiere, è stato nuovamente confermato ieri, non verrà interrotto. La stessa Lynn Pitcher ha garantito che «non ci saranno rallentamenti, la Soprintendenza non blocca le strade ed i cittadini ed i commercianti possono stare tranquilli». Insomma lo scandalo di piazza Marconi, con il ‘buco’ aperto per undici anni, non dovrebbe ripetersi.
Fonte: La Provincia di Cremona.it, 01/07/2012