Piovono tegole al Parco archeologico delle terme romane di Baia, nel comprensorio dei Campi Flegrei. Alcune tegole del peristilio della natatio centrale si sono staccate rovinando al suolo; l’area nel frattempo è stata transennata. L’associazione Freebacoli denuncia: comprensorio in sofferenza, gravi inadempienze e mancanza di manutenzione.
Sono tegole moderne quelle cadute in questi giorni, coppi in laterizio che poggiano su antiche colonne, tuttavia rappresentano il sintomo di un crescente decadimento del parco archeologico delle terme romane di Baia. La struttura, una moderna tettoia infatti, ha ceduto in più punti rovinando a terra. L’area è stata transennata, tuttavia sono visibili altre tegole pericolanti che potrebbero cadere da un momento all’altro. «Il cedimento di un’opera di supporto, all’interno del parco archeologico delle terme di Baia, è un ulteriore segnale delle gravi inadempienze di Sovrintendenza e Comune di Bacoli» spiega così l’accaduto Josi Gerado Della Ragione, attivista dell’associazione Freebacoli.
«Dal 2009 l’associazione – ricorda l’attivista – con video e foto ha denunciato all’interno del parco archeologico la presenza di rifiuti ingombranti, oggetti pericolosi, mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le tegole cadute risalgono all’ultimo intervento di restauro effettuato nel 2005, ma altri ambienti della natatio presentano vistose crepe e sono puntellati da diverso tempo».
Sono tegole moderne quelle cadute in questi giorni, coppi in laterizio che poggiano su antiche colonne, tuttavia rappresentano il sintomo di un crescente decadimento del parco archeologico delle terme romane di Baia. La struttura, una moderna tettoia infatti, ha ceduto in più punti rovinando a terra. L’area è stata transennata, tuttavia sono visibili altre tegole pericolanti che potrebbero cadere da un momento all’altro. «Il cedimento di un’opera di supporto, all’interno del parco archeologico delle terme di Baia, è un ulteriore segnale delle gravi inadempienze di Sovrintendenza e Comune di Bacoli» spiega così l’accaduto Josi Gerado Della Ragione, attivista dell’associazione Freebacoli.
«Dal 2009 l’associazione – ricorda l’attivista – con video e foto ha denunciato all’interno del parco archeologico la presenza di rifiuti ingombranti, oggetti pericolosi, mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le tegole cadute risalgono all’ultimo intervento di restauro effettuato nel 2005, ma altri ambienti della natatio presentano vistose crepe e sono puntellati da diverso tempo».
L’area interessata dal crollo è quella del peristilio della natatio centrale, un lungo corridoio decorato individuato dal Maiuri negli anni ’40 dove si conservano preziosi intonaci ornati con immagini di divinità romane ed egizie; affreschi che soffrono tra l’altro l’aggressione dell’ umidità.
Non bisogna infine dimenticare la mancanza di biglietteria e l’atavica chiusura del varco d’accesso da piazza De Gasperi, area finanziata con fondi della Comunità Europea ed assolutamente non funzionale.
Per accedere al parco archeologico di Baia, infatti, occorre recarsi preventivamente alla biglietteria del museo archeologico dei Campi Flegrei allestito nel castello di Baia, distante diversi chilometri.
Non bisogna infine dimenticare la mancanza di biglietteria e l’atavica chiusura del varco d’accesso da piazza De Gasperi, area finanziata con fondi della Comunità Europea ed assolutamente non funzionale.
Per accedere al parco archeologico di Baia, infatti, occorre recarsi preventivamente alla biglietteria del museo archeologico dei Campi Flegrei allestito nel castello di Baia, distante diversi chilometri.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno, 14/05/2012