Matera è città antichissima e la sua origine si perde nella preistoria. Per il substrato abitativo consistente in grotte scavate nel masso tufaceo è nota come la «città sotterranea» e per la continuità di vita dal paleolitico ai giorni nostri è ritenuta una delle più antiche del mondo. Ai primi popoli nomadi affacciatisi sulla Murgia ne seguirono altri dediti alla pastorizia i quali si fissarono intorno al provvido serbatoio d’acqua chiamato lurio, e principalmente sulla Murgia Timone, sulla Murgecchia e sul colle della «Civita», occupando grotte e organizzandosi in villaggi trincerati.
Proprio l’insediamento della Civita viene considerato il primo nucleo della futura città di Matera. Importante è lo studio col quale il Ridola ha dimostrato l’antichità e la continuità di vita della città: nel preparare le fondamenta di un edificio presso la cattedrale si misero in evidenza, strato dopo strato, i vari periodi della storia di Matera. A sei metri si rinvenne la città risorta dalle rovine di incursioni barbariche e saracene e sepolcri cristiani scavati nel tufo; più giù, frammenti di statue, di capitelli, di colonne testimonianti le precedenti distruzioni e monete attestanti il dominio bizantino; in uno strato inferiore, l’insediamento antico scavato nel tufo e cocci di ceramica greca e romana; nell’ultimo strato, a dieci metri, frammenti di ceramica attribuita alla prima età del ferro, simile a quella di Murgia Timone, della Murgecchia e di altre stazioni locali.
Oltre a questa eloquente documentazione stratigrafica, le vicende storiche di Matera sono evidenziate dalle abbondanti ed interessanti testimonianze raccolte nel Museo Nazionale Ridola, nel quale è possibile partire dai reperti del paleolitico inferiore e man mano giungere a quelli di epoca storica, greca e romana. La distruzione di antichi monasteri e la successiva chiusura di altri hanno contribuito a disperdere documenti di alto valore. Si rilevano per ciò grandi lacune di notizie storiche prima del Mille. La città doveva aver raggiunto una sua fisionomia quando vi si insediarono le prime colonie greche e quindi con la dominazione romana. Nel 568 sono presenti i Longobardi, cacciati nel 612 con l’aiuto di Costanzio, Imperatore di Costantinopoli; nel 664 entra a far parte del ducato di Benevento.
Cade ancora nelle mani dei Longobardi che nell’867, molestati dai Saraceni, chiedono l’intervento dell’imperatore Ludovico II, il quale la mette a fuoco per poi riedificarla. Nel 938 subisce altre incursioni e spoliazioni dai Saraceni. Contesa dai Salernitani, conquistata da Ottone II e quindi dai Beneventani, è riespugnata (978) dai Greci. Ricostruita nel 994 dopo un violento terremoto, è per lungo tempo assediata dai Saraceni e durante la strenua difesa si registrano avvenimenti di rilievo.
Sono in seguito i Normanni a tenere la Contea materana alla stregua di uno stato indipendente al centro di numerosi castelli e terre. Il primo conte nel 1043 è Guglielmo, poi si susseguono gli Altavilla: al comando di Roberto escono dal Castiglione i crociati materani per unirsi alle schiere di Boemondo. Fedele a Federico II, si adatta malvolentieri al dominio di casa d’Angiò e spera la tregua sotto gli Aragonesi. Gli Aragonesi promisero formalmente di mantenerla nella regia dipendenza, ma spesso vennero meno agli impegni presi: gravi conseguenze si ebbero dopo la sua vendita al conte Giancarlo Tramontano che, resosi inviso a tutta la popolazione, fu trucidato nel 1514.
Fra un alternarsi di libertà e di soggezione con varie vicende di riscatti e di vendite, Matera, che faceva parte della Terra d’Otranto, nel 1663 fu scelta a sede della Regia Udienza di Basilicata e, aggregata a questa regione, ne rimase capitale fino al 1806. Dal 1927 è stata nuovamente elevata a capoluogo di provincia ora composta di 31 comuni.
Proprio l’insediamento della Civita viene considerato il primo nucleo della futura città di Matera. Importante è lo studio col quale il Ridola ha dimostrato l’antichità e la continuità di vita della città: nel preparare le fondamenta di un edificio presso la cattedrale si misero in evidenza, strato dopo strato, i vari periodi della storia di Matera. A sei metri si rinvenne la città risorta dalle rovine di incursioni barbariche e saracene e sepolcri cristiani scavati nel tufo; più giù, frammenti di statue, di capitelli, di colonne testimonianti le precedenti distruzioni e monete attestanti il dominio bizantino; in uno strato inferiore, l’insediamento antico scavato nel tufo e cocci di ceramica greca e romana; nell’ultimo strato, a dieci metri, frammenti di ceramica attribuita alla prima età del ferro, simile a quella di Murgia Timone, della Murgecchia e di altre stazioni locali.
Oltre a questa eloquente documentazione stratigrafica, le vicende storiche di Matera sono evidenziate dalle abbondanti ed interessanti testimonianze raccolte nel Museo Nazionale Ridola, nel quale è possibile partire dai reperti del paleolitico inferiore e man mano giungere a quelli di epoca storica, greca e romana. La distruzione di antichi monasteri e la successiva chiusura di altri hanno contribuito a disperdere documenti di alto valore. Si rilevano per ciò grandi lacune di notizie storiche prima del Mille. La città doveva aver raggiunto una sua fisionomia quando vi si insediarono le prime colonie greche e quindi con la dominazione romana. Nel 568 sono presenti i Longobardi, cacciati nel 612 con l’aiuto di Costanzio, Imperatore di Costantinopoli; nel 664 entra a far parte del ducato di Benevento.
Cade ancora nelle mani dei Longobardi che nell’867, molestati dai Saraceni, chiedono l’intervento dell’imperatore Ludovico II, il quale la mette a fuoco per poi riedificarla. Nel 938 subisce altre incursioni e spoliazioni dai Saraceni. Contesa dai Salernitani, conquistata da Ottone II e quindi dai Beneventani, è riespugnata (978) dai Greci. Ricostruita nel 994 dopo un violento terremoto, è per lungo tempo assediata dai Saraceni e durante la strenua difesa si registrano avvenimenti di rilievo.
Sono in seguito i Normanni a tenere la Contea materana alla stregua di uno stato indipendente al centro di numerosi castelli e terre. Il primo conte nel 1043 è Guglielmo, poi si susseguono gli Altavilla: al comando di Roberto escono dal Castiglione i crociati materani per unirsi alle schiere di Boemondo. Fedele a Federico II, si adatta malvolentieri al dominio di casa d’Angiò e spera la tregua sotto gli Aragonesi. Gli Aragonesi promisero formalmente di mantenerla nella regia dipendenza, ma spesso vennero meno agli impegni presi: gravi conseguenze si ebbero dopo la sua vendita al conte Giancarlo Tramontano che, resosi inviso a tutta la popolazione, fu trucidato nel 1514.
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SISTEMAZIONE LOGISTICA CONSIGLIATA A MATERA
(segnalando www.archeomedia.net, otterrete il miglior trattamento)
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– Masseria del Pantaleone, Contrada Chiancalata, 27 – 75100 Matera – Tel. 0835 335239 – 3931385700
Info: loperfidoangeloraffaele@tin.it – info@agriturismopantaleone.it
Url: http://www.agriturismopantaleonematera.it
L’azienda agrituristica è il risultato della ristrutturazione di un’antica stalla. Gli ambienti sono suddivisi su due livelli: quello superiore accoglie le camere e quello inferiore la sala ristoro. E’ a circa 1 km dall’ingresso della città e dai famosi SASSI.
Dispone di 10 CAMERE, con pavimento in parquet, singole, doppie e triple, per complessivi 18 posti letto. Tutte dispongono di bagno, frigo-bar, TV ed aria condizionata. L’arredamento è semplice, ma essenziale.
Vi è, inoltre, un’ampia area riservata ai CAMPERS ed alle ROULOTTES, dotata di prese elettriche, acqua, servizi e scarico chimico.
L’organizzazione si compone di: locanda agrituristica, prodotti aziendali, piazzole per camper e roulottes. escursioni guidate, passeggiate a cavallo, fattoria didattica.
Manifestazioni a Matera:
Il 2 luglio a Matera si svolge la plurisecolare festa della Madonna della Bruna, con il suo Carro trionfale di cartapesta ed i suoi 100 cavalieri in costume. C’è un finale unico e inimmaginabile, con lo “straccio” del Carro da parte della folla.
Info: loperfidoangeloraffaele@tin.it – info@agriturismopantaleone.it
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