I carabinieri di Pompei hanno sequestrato ieri sera una piccola area a nord degli scavi archeologici dove si è verificato il crollo di un muro romano realizzato con la tecnica “Opus incertum“.
Il cedimento è avvenuto nei pressi di Porta di Nola vicino la cinta muraria della città antica, giovedì notte, in seguito al violento nubifragio che ha flagellato l’area vesuviana, ma si è saputo solo stamani.
A crollare è stata la parte superiore di un paramento murario romano realizzato, appunto, in “opus incertum“, in una zona aperta al pubblico. A terra ci sono circa tre metri cubi di macerie. Il cedimento si è verificato a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum e non ha provocato danni a persone nè ad altre strutture.
Villari: “Crollo di poco conto ma fa male”.
“Sono di fronte a questo muro e in parte sono un po’ sollevato: non si può parlare di crollo, è solo una scorticatura ma fa male, è un campanello di allarme da non sottovalutare”.
Così il Sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari, da Pompei, racconta quanto avvenuto negli scavi della città romana. Villari rassicura quindi sull’entità del danno ma non per questo allenta la tensione sul futuro di Pompei: Aabbiamo messo in campo le azioni giuste ma non sono soddisfatto, dobbiamo fare di più, dobbiamo fare presto”, aggiunge.
Galan, Pompei priorità assoluta “Ho più volte pubblicamente espresso tutta la mia preoccupazione per gli effetti che avrebbero potuto provocare le prime violenti piogge su Pompei. Proprio per questo abbiamo lavorato per presentare al commissario europeo un piano efficace per il recupero e la messa in sicurezza del sito ed abbiamo disposto un affiancamento, già operativo, alla sovrintendenza perchè si inizi da subito a provvedere con le azioni di messa in sicurezza più urgenti. C’è la più assoluta attenzione da parte del ministero verso Pompei, è la nostra priorità”.
Lo afferma il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan.
“Il prossimo mercoledì 26 sarò a Pompei con il commissario Hann per mostragli la situazione e sbloccare il finanziamento europeo di 105 milioni da destinare al sito. Attualmente il sottosegretario Villari si trova sul posto per verificare l’entità del crollo e siamo in costante contatto. Per il momento – conclude Galan – è però fondamentale chiarire che il danno riguarda il distaccamento di uno strato superficiale di una parte delle mura di cinta che circondano Pompei, nessuna domus coinvolta quindi, e che la stabilità della struttura non è in alcun modo compromessa”.
Legambiente: “Non bastano le intenzioni”.
“E’ trascorso un anno e dobbiamo registrare altri crolli, altre ferite. E’ bastata la prima pioggia autunnale ed in Campania con il territorio, franano anche i tesori del nostro patrimonio artistico. Mentre si discute, si ragiona e si polemizza i muri crollano Le parole, le promesse, le buone intenzioni non servono a tutelare gli scavi e l’intera area archeologica di Pompei, serve una manutenzione ordinaria, servono fondi, servono personale qualificato. Meno grandi opere, più tutela e protezione dei nostri gioielli culturali. Insomma Fate Presto”.
Questo il commento di Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, sull’ennesimo episodio di crollo di muri nell’area degli Scavi di Pompei.
A crollare è stata la parte superiore di un paramento murario romano realizzato, appunto, in “opus incertum“, in una zona aperta al pubblico. A terra ci sono circa tre metri cubi di macerie. Il cedimento si è verificato a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum e non ha provocato danni a persone nè ad altre strutture.
Villari: “Crollo di poco conto ma fa male”.
“Sono di fronte a questo muro e in parte sono un po’ sollevato: non si può parlare di crollo, è solo una scorticatura ma fa male, è un campanello di allarme da non sottovalutare”.
Così il Sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari, da Pompei, racconta quanto avvenuto negli scavi della città romana. Villari rassicura quindi sull’entità del danno ma non per questo allenta la tensione sul futuro di Pompei: Aabbiamo messo in campo le azioni giuste ma non sono soddisfatto, dobbiamo fare di più, dobbiamo fare presto”, aggiunge.
Galan, Pompei priorità assoluta “Ho più volte pubblicamente espresso tutta la mia preoccupazione per gli effetti che avrebbero potuto provocare le prime violenti piogge su Pompei. Proprio per questo abbiamo lavorato per presentare al commissario europeo un piano efficace per il recupero e la messa in sicurezza del sito ed abbiamo disposto un affiancamento, già operativo, alla sovrintendenza perchè si inizi da subito a provvedere con le azioni di messa in sicurezza più urgenti. C’è la più assoluta attenzione da parte del ministero verso Pompei, è la nostra priorità”.
Lo afferma il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan.
“Il prossimo mercoledì 26 sarò a Pompei con il commissario Hann per mostragli la situazione e sbloccare il finanziamento europeo di 105 milioni da destinare al sito. Attualmente il sottosegretario Villari si trova sul posto per verificare l’entità del crollo e siamo in costante contatto. Per il momento – conclude Galan – è però fondamentale chiarire che il danno riguarda il distaccamento di uno strato superficiale di una parte delle mura di cinta che circondano Pompei, nessuna domus coinvolta quindi, e che la stabilità della struttura non è in alcun modo compromessa”.
Legambiente: “Non bastano le intenzioni”.
“E’ trascorso un anno e dobbiamo registrare altri crolli, altre ferite. E’ bastata la prima pioggia autunnale ed in Campania con il territorio, franano anche i tesori del nostro patrimonio artistico. Mentre si discute, si ragiona e si polemizza i muri crollano Le parole, le promesse, le buone intenzioni non servono a tutelare gli scavi e l’intera area archeologica di Pompei, serve una manutenzione ordinaria, servono fondi, servono personale qualificato. Meno grandi opere, più tutela e protezione dei nostri gioielli culturali. Insomma Fate Presto”.
Questo il commento di Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, sull’ennesimo episodio di crollo di muri nell’area degli Scavi di Pompei.
Fonte: La Repubblica.it, Napoli, 22 ottobre 2011