Un impianto termale perfettamente conservato, inglobato in fortificazioni alte più di due metri, una porta monumentale di accesso all’antica città dal porto e un ulteriore tratto del decumano maggiore sono venuti alla luce nel corso degli ultimi scavi archeologici effettuati, a Marsala, nell’area di Capo Boeo.
La Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani, in una nota, parla di “eccezionali scoperte”. A dirigere gli scavi è stata Rossella Giglio, dirigente dell’unità operativa per i Beni archeologici della Soprintendenza di Trapani, secondo la quale “il risultato più importante riguarda la scoperta del monumentale lastricato che riveste l’asse principale est-ovest della città antica”.
“E’ importante sottolineare – ha precisato Rossella Giglio – che le aree di scavo archeologico all’interno del parco di Capo Boeo hanno interessato punti nodali della topografia della città antica, relativi sia all’abitato e alle strade che delimitavano gli isolati sia alle fortificazioni costiere”.
“Le ricerche odierne – continua – sono state finalizzate alla verifica scientifica della grande area archeologica di Capo Boeo”.
“Si evidenzia, inoltre, che l’estensione del decumano finora messo in luce è di circa 110 metri, mentre l’intera larghezza ricostruibile dell’arteria stradale, compresi i marciapiedi, è di 9, 20 metri. I canoni del decoro architettonico della strada romana prevedevano, oltre al lastricato di calcare compatto bianco, anche delle canalette di scolo laterali realizzate con mattoncini collocati secondo uno schema a spina di pesce; un gigantesco collettore fognario attraversava il decumano in corrispondenza dell’incrocio, ad angolo retto, con un altro asse stradale”.
La Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani, in una nota, parla di “eccezionali scoperte”. A dirigere gli scavi è stata Rossella Giglio, dirigente dell’unità operativa per i Beni archeologici della Soprintendenza di Trapani, secondo la quale “il risultato più importante riguarda la scoperta del monumentale lastricato che riveste l’asse principale est-ovest della città antica”.
“E’ importante sottolineare – ha precisato Rossella Giglio – che le aree di scavo archeologico all’interno del parco di Capo Boeo hanno interessato punti nodali della topografia della città antica, relativi sia all’abitato e alle strade che delimitavano gli isolati sia alle fortificazioni costiere”.
“Le ricerche odierne – continua – sono state finalizzate alla verifica scientifica della grande area archeologica di Capo Boeo”.
“Si evidenzia, inoltre, che l’estensione del decumano finora messo in luce è di circa 110 metri, mentre l’intera larghezza ricostruibile dell’arteria stradale, compresi i marciapiedi, è di 9, 20 metri. I canoni del decoro architettonico della strada romana prevedevano, oltre al lastricato di calcare compatto bianco, anche delle canalette di scolo laterali realizzate con mattoncini collocati secondo uno schema a spina di pesce; un gigantesco collettore fognario attraversava il decumano in corrispondenza dell’incrocio, ad angolo retto, con un altro asse stradale”.
Fonte: http://nuovosoldo.wordpress.com, 22-02-2011