“Non c’è dubbio, questa necropoli romana che abbiamo trovato si estende proprio sotto al campo”.
Il campo è lo Stadio Flaminio, sotto il quale è stato trovato l’ingresso della “Città dei Morti” in cui sono finora state scoperte 23 iscrizioni funebri, decine di monete di bronzo, lampade ad olio e più di 1.000 frammenti di ceramica, collezionati fin dal 2008.
La necropoli, secondo la Piranomonte, potrebbe essere immensa, e contenere fino a 50 tombe collegate da una rete di strade.
“La via Flaminia è 120 metri più in là. E’ possibile che la necropoli si estenda fino a quel punto. A circa 400 metri in quella direzione [punta il braccio verso il parcheggio dello stadio] ci sono altre tombe, scoperte nel XIX° secolo, che potrebbero far parte del complesso”.
Di recente Piranomonte ha scoperto altre cinque tombe.
“Fino ad ora abbiamo iscrizioni con nomi greci, il che suggerirebbe che gli schiavi liberati greci siano stati seppelliti qui. Questi siti risalgono al I° secolo a.C., ma il vasellame medioevale ci dice che le tombe sono diventate delle case dopo i Romani. Abbiamo trovato scale installate da persone che hanno costruito un secondo piano sulle tombe, per avere stanze aggiuntive”.
Sul perchè le tombe non siano state scoperte durante i lavori di costruzione dello stadio, Piranomonte suggerisce che Pier Luigi Nervi, il progettista dello stadio, probabilmente occultò la scoperta per non interrompere i lavori.
“Credo che abbia visto le tombe ma che abbia continuato i lavori senza dirlo a nessuno”.
Questa estate, Piranomonte eseguirà altri scavi rimuovendo circa 20 metri di asfalto prima di raggiungere la strada.
“Mi sento a mio agio a scavare qui dato che il rugby ha le sue radici nel gioco romano dell’ harpastum“.
L’harpastum era un gioco praticato con una palla semirigida dai legionari in libertà dai loro servizi quotidiani. Non se ne conoscono le regole, ma si sa per certo dalle fonti storiche che era violento, e che i giocatori finivano spesso per terra con contusioni e qualche volta fratture.
“Il gioco prese piede in Gran Bretagna, e abbiamo una fonte che ci parla di come i Romani abbiano perso 1-0 contro la squadra britannica nel 276 d.C. Questa fu la prima in una serie di sconfitte che sfortunatamente non è stata ancora interrotta, ma almeno spero che gli inglesi siano invidiosi della nostra necropoli”.
Una cosa è certa: questa necropoli potrebbe non essere l’unico tesoro perduto in quella zona di Roma: gli archeologi sospettano che ci sia di tutto, sepolto sotto fabbriche e cemento.
Fonte: www.ditadifulmine.com 10-03-2011