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ROMA. In primavera l’apertura al pubblico dello Stadio Palatino.

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”In primavera verrà aperto al pubblico lo Stadio Palatino costruito da Domiziano, ultima parte del complesso architettonico del palazzo imperiale. Una struttura imponente, uno stadio sulla sommità del colle Palatino, con una arena lunga 160 metri e larga 48, uno scenario spettacolare che presto sarà finalmente visitabile al suo interno”.
Lo annuncia in una nota il Sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro. ”E accanto alla Stadio – aggiunge Giro – le Arcate severiane, sostruzioni romane, strutture ad archi su due piani alte anche 20 metri, costruite da Domiziano e completate da Settimio Severo, un sistema utilizzato dai romani per realizzare spazio in piano e costruivi sopra le Terme le prime al Palatino. Sarà anche una cavalcata nella storia imperiale di Roma, con Domiziano (81-96 d.c) che avviò la costruzione del suo Palazzo e dello Stadio, Settimio Severo che vi costruì le Terme (193-211) e Massenzio (307-312) al quale dobbiamo la meravigliosa Esedra che chiude lo stadio”.
”Il 2010 è stato un anno eccezionale per l’archeologia di Roma – sottolinea il sottosegretario – con l’apertura del terzo anello del Colosseo, degli Ipogei, del tempio di Venere e Roma e della Villa imperiale dei Quintili all’Appia antica. Anche il 2011 sarà un anno importante per l’archeologia romana con due eventi che considero di enorme interesse storico e culturale: l’inaugurazione della Casa delle vestali e la valorizzazione del Lapis Niger”.
‘La Casa delle Vestali era il centro della vita religiosa di Roma, sede del collegio sacerdotale delle Vestali della Roma antica, nel Foro Romano – spiega Giro – Era collocata alle spalle della Regia e componeva un unicuum con il Tempio di Vesta, in un complesso chiamato Atrium Vestae. L’inaugurazione è prevista per metà gennaio e ci consentirà di rendere pubbliche le ultime scoperte sulla esatta collocazione e organizzazione della Casa delle Vestali in età regia con Andrea Carandini, archeologo di fama internazionale e protagonista degli scavi in questa area.
Se la Casa delle Vestali è il cuore della Roma religiosa, il Lapis Niger è il cuore della Roma pubblica dove il popolo si riuniva in assemblea fin dall’età regia, VII-VI secolo. Con un cantiere aperto e visibile al pubblico, già operativo da circa un anno – precisa – noi valorizzeremo questa area del comizio, posta di fronte alla curia del senato, nel cuore del Foro romano.
”Altri due progetti caraterizzeranno il 2001 e guarderanno all’archeologia del Lazio. La valorizzazione degli scavi dell’antica città di Gabii sulla via Prenestina e l’apertura dell’anfiteatro del tempio di Ercole Vincitore a Tivoli – ricorda Giro – Gabii era definita la piccola Roma e molto probabilmente ha ospitato i tarquini, la stirpe etrusca dei Re di Roma. In tale senso si spiegherebbe la scoperta recentissima di una Regia simile a quella del Foro.
Il tempio di ercole vincitore a Tivoli è un complesso imponente che ricostruiremo anche virtualmente attraverso fasci di luce dove è presente anche un insediamento industriale dell’800 che cercheremo di valorizzare adottando allestimenti e tecnologie moderne e di forte impatto”.
”Sono progetti che saranno condivisi con la regione Lazio e la giunta Polverini – conclude il sottosegretario – molto attenta a promuovere con il governo la valorizzazione del patrimonio culturale della regione”.

Fonte: Adnkronos, 02-01-2011

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