Masserie, torri costiere, monumenti storici: un patrimonio da censire, salvare e valorizzare.
L’archeologia brindisina è un insieme di grande importanza nel quale si compendiano storia, architettura, urbanistica. E dove non arriva la mano delle locali Amministrazioni a vigilare, è la voce di cittadini attenti a segnalare incuria e degrado. Nell’era digitale la comunicazione passa da Internet ed è proprio il web a riservare sorprese.
Decine i siti specifici o i gruppi spontanei nati sui social network al solo scopo di segnalare brutture e scempi che rischiano di deturpare, o lo hanno già fatto, monumenti, paesaggi o siti storici. Basta poco per scoprire come i brindisini amino la propria terra.
Uno su tutti “I Luoghi del Cuore”, il censimento nazionale promosso dal FAI (Fondo per l’ambiente italiano) in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future.
Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione di qualsiasi età e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio artistico, monumentale e naturalistico d’Italia.
Un appello volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi li ha a cuore, ma anche una voce “intermediaria” affinché le Istituzioni locali e nazionali conoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti di luoghi o monumenti della propria città o regione e mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarli.
Perché la tutela di quanto il Bel Paese ha da offrire sembra essere un’esigenza profondamente sentita e condivisa. 24.200 le segnalazioni ricevute nel corso della prima edizione del progetto lanciata nel 2003, 92.468 l’anno successivo, 115.138 per chiedere di cancellare ciò che rovina i luoghi più amati nell’edizione 2008. Una mobilitazione affettiva che ha coinvolto cittadini di ogni regione d’Italia. E i brindisini hanno risposto all’appello non lasciandosi sfuggire l’occasione di contribuire alla difesa dei luoghi amati.
Particolarmente accattivante il tema scelto per l’edizione 2010 nell’approssimarsi del 150esimo anniversario dell’unificazione nazionale: far conoscere quei luoghi inconfondibilmente italiani, noti o sconosciuti, potenzialmente a rischio da restaurare o valorizzare.
Decine le segnalazioni pervenute da Brindisi e provincia, un elenco interminabile di beni storici, archeologici, paesaggistici da proteggere e valorizzare: la Chiesa di Pozzo Faceto a Fasano, il Centro storico di Ceglie Messapica, il borgo di Cisternino, il sito archeologico di Egnazia, la piana degli olivi di Ostuni, la Masseria Monte Madre a San Vito dei Normanni, la grotta dell’Annunziata e il santuario di Santa Lucia a Erchie, la spiaggia di Specchiolla a Carovigno. Un borgo, un oliveto, una spiaggia, un’antica masseria, ma anche piccoli monumenti spesso meno noti, che rivestono però un’importanza fondamentale nella storia e nella vita di una comunità, “specchio dell’Italia più preziosa con il suo spettacolo unico di cultura, arte e natura”. Sei i “luoghi del cuore” evidenziati nella città di Brindisi. Primi in classifica, a pari merito con 8 segnalazioni, le Torri costiere e il castello Alfonsino, a seguire il parco di Babylandia (7), l’oasi naturale di Torre Guaceto (6), la Chiesa della Madonna del Giardino (5), le Colonne Romane (2 segnalazioni).
Un numero straordinario di adesioni, una partecipazione massiccia, corale, segno tangibile di una sensibilità crescente nei confronti delle bellezze del territorio e di una volontà di difenderle in quanto beni comuni nell’ottica di una, si spera prossima, adeguata valutazione e valorizzazione.
L’archeologia brindisina è un insieme di grande importanza nel quale si compendiano storia, architettura, urbanistica. E dove non arriva la mano delle locali Amministrazioni a vigilare, è la voce di cittadini attenti a segnalare incuria e degrado. Nell’era digitale la comunicazione passa da Internet ed è proprio il web a riservare sorprese.
Decine i siti specifici o i gruppi spontanei nati sui social network al solo scopo di segnalare brutture e scempi che rischiano di deturpare, o lo hanno già fatto, monumenti, paesaggi o siti storici. Basta poco per scoprire come i brindisini amino la propria terra.
Uno su tutti “I Luoghi del Cuore”, il censimento nazionale promosso dal FAI (Fondo per l’ambiente italiano) in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future.
Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione di qualsiasi età e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio artistico, monumentale e naturalistico d’Italia.
Un appello volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi li ha a cuore, ma anche una voce “intermediaria” affinché le Istituzioni locali e nazionali conoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti di luoghi o monumenti della propria città o regione e mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarli.
Perché la tutela di quanto il Bel Paese ha da offrire sembra essere un’esigenza profondamente sentita e condivisa. 24.200 le segnalazioni ricevute nel corso della prima edizione del progetto lanciata nel 2003, 92.468 l’anno successivo, 115.138 per chiedere di cancellare ciò che rovina i luoghi più amati nell’edizione 2008. Una mobilitazione affettiva che ha coinvolto cittadini di ogni regione d’Italia. E i brindisini hanno risposto all’appello non lasciandosi sfuggire l’occasione di contribuire alla difesa dei luoghi amati.
Particolarmente accattivante il tema scelto per l’edizione 2010 nell’approssimarsi del 150esimo anniversario dell’unificazione nazionale: far conoscere quei luoghi inconfondibilmente italiani, noti o sconosciuti, potenzialmente a rischio da restaurare o valorizzare.
Decine le segnalazioni pervenute da Brindisi e provincia, un elenco interminabile di beni storici, archeologici, paesaggistici da proteggere e valorizzare: la Chiesa di Pozzo Faceto a Fasano, il Centro storico di Ceglie Messapica, il borgo di Cisternino, il sito archeologico di Egnazia, la piana degli olivi di Ostuni, la Masseria Monte Madre a San Vito dei Normanni, la grotta dell’Annunziata e il santuario di Santa Lucia a Erchie, la spiaggia di Specchiolla a Carovigno. Un borgo, un oliveto, una spiaggia, un’antica masseria, ma anche piccoli monumenti spesso meno noti, che rivestono però un’importanza fondamentale nella storia e nella vita di una comunità, “specchio dell’Italia più preziosa con il suo spettacolo unico di cultura, arte e natura”. Sei i “luoghi del cuore” evidenziati nella città di Brindisi. Primi in classifica, a pari merito con 8 segnalazioni, le Torri costiere e il castello Alfonsino, a seguire il parco di Babylandia (7), l’oasi naturale di Torre Guaceto (6), la Chiesa della Madonna del Giardino (5), le Colonne Romane (2 segnalazioni).
Un numero straordinario di adesioni, una partecipazione massiccia, corale, segno tangibile di una sensibilità crescente nei confronti delle bellezze del territorio e di una volontà di difenderle in quanto beni comuni nell’ottica di una, si spera prossima, adeguata valutazione e valorizzazione.
Fonte: Senzacolonne.it, 18/10/2010