La Wiglesdor non è altro che un varco ampio sei metri nel Danewerk, l’imponente fortificazione costruita dai Vichinghi a partire dall’VIII secolo nell’odierno Schleswig-Holstein (la regione tedesca che confina con la Danimarca) per difendersi dai Sassoni e dagli Slavi.
Per secoli la Wiglesdor ha rappresentato il punto di passaggio obbligato per gli eserciti che volessero avventurarsi in Scandinavia o scendere nell’Europa continentale. E non solo: la porta venne infatti costruita nel punto di intersezione tra il Danewerk e la Ochsenweg («via dei buoi»), la più importante arteria commerciale dell’epoca in questa zona, «una sorta di autostrada dell’epoca vichinga», come la definisce Segschneider.
Il Danewerk, un muro di pietra ampio tre metri, serviva insomma anche a proteggere i commerci.
Oggi di quest’opera – il più grande monumento archeologico nell’Europa settentrionale – resta in piedi un tratto lungo 26 chilometri e alto fino a sei metri, che in un futuro non troppo lontano potrebbe entrare, insieme col vecchio centro commerciale vichingo di Haithabu, nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità.
Autore: Alessandro Alviani.
Fonte: La Stampa, 01/09/2010