Il nuovo dispositivo, affermano i ricercatori, potrebbe segnare anche un grande passo in avanti nelle scienze forensi, consentendo alla polizia di individuare la presenza di cadaveri nel terreno, anche se sepolti nel calcestruzzo.
Lo strumento è in grado di identificare, infatti, la anche le più piccole tracce di nitrogeno reattivo, un composto che si libera nell’aria in seguito alla decomposizione dei corpi e che rimane spesso “intrappolato” nel suolo.
Inserendo una piccola sonda collegata al dispositivo nel terreno, è possibile rintracciare questo composto e, nel caso di tombe di calcestruzzo, sarà sufficiente praticare un piccolo foro in cui inserire la sonda. “Non ci sarà più bisogno di scavare”, affermano gli artefici della nuova invenzione Tara Lovestead e Thomas Bruno.
Nel loro articolo pubblicato sulla rivista Forensic Science International, i due ricercatori spiegano come fino a oggi l’identificazione di nitrogeno reattivo nel terreno richiedesse un lungo e dispendioso processo, in cui era necessario ottenere dei campioni di suolo da portare in laboratorio per l’analisi.
Presto, invece, il nuovo strumento portatile sarà commercializzato in tutto il mondo e potrà essere adottato da archeologi o forze dell’ordine in supporto al loro lavoro.
Fonte: Lovestead TM and Bruno TJ. Detecting gravesoil with headspace analysis with adsorption on short porous layer open tubular (PLOT) columns. Forensic Science International; 23 giugno 2010.
Fonte: Yahoo.Notizie, 06/08/2010