Archivi

MODENA. Gli scavi sotto la cripta del Duomo hanno restituito importanti testimonianze archeologiche.

fregio_longobardo
Scoperti i resti del campanile della cattedrale altomedievale e un pregevole fregio di età longobarda.
È iscritto nel patrimonio dell’Unesco, è uno dei più importanti monumenti del romanico europeo ed è il primo di cui si conosce il nome dell’architetto, Lanfranco.
Ora gli scavi nella cripta del Duomo di Modena raccontano la storia di una struttura più antica, quella della cattedrale di VIII-IX secolo, restituendo i resti del basamento del campanile e alcune lastre lapidee scolpite di epoca altomedievale di grande interesse storico, archeologico e monumentale.
L’importante scoperta è avvenuta durante un sondaggio esplorativo sotto la cripta, richiesto dal Capitolo Metropolitano e finalizzato ad accertare il luogo della sepoltura del vescovo Santo Quadri.
L’indagine, concordata con due Soprintendenze, quella per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e quella per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, ha interessato un piccolo settore presso il lato settentrionale della cripta, dove è stato possibile indagare, subito al di sotto del pavimento, una stratigrafia archeologica dello spessore di circa 1,6 metri, ricca di depositi antropici e di elementi strutturali databili principalmente all’epoca medievale.
L’indagine archeologica si è svolta sotto la direzione scientifica del Soprintendente Luigi Malnati e di Donato Labate della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna ed è stata condotta sul campo dall’archeologo Francesco Benassi e dalla ditta Arca Restauri Srl di Modena.
Strutture_campanileIl rinvenimento più significativo è riferibile ad una struttura quadrangolare, larga circa m. 3,3 e tagliata dalle fondazioni del Duomo, realizzata con laterizi da reimpiego di età romana, da attribuire verosimilmente al campanile della Cattedrale altomedievale la cui abside è stata messa in luce nel corso dei lavori di ricostruzione del pontile campionese effettuati nel 1919.
All’alto medioevo è databile anche una lastra con pregevole fregio longobardo (VIII sec. d.C) rinvenuta con altri frammenti lapidei e laterizi che costituivano la sottofondazione del pavimento della cripta dell’XI-XII secolo, collocato a circa 60 cm più in basso di quello attuale.
Gli scavi hanno portato in luce un ossuario che custodiva, sulla base di un primo esame condotto dal dott. Claudio Cavazzuti, i resti di due sepolture: una donna adulta di 40-50 anni ed un giovane di 16-18 anni.
Tomba_2L’ossuario, a cassa laterizia, risulta orientato con la cattedrale pre-lanfranchiana, la cui datazione è stata riferita all’XI secolo.(foto a sinistra)
Di un certo interesse è infine il rinvenimento di una moneta d’argento, identificata dal numismatico Carlo Poggi come un denaro lucchese (foto a destra), del tutto simile alle altre monete rinvenute nella tomba di San Geminiano, collocate al momento della traslazione del santo avvenuta nel 1106 alla presenza della contessa Matilde di Canossa e del Papa Pasquale II.
I fregi recuperati andranno ad arricchire il Museo Lapidario del Duomo di Modena, in Via Lanfranco n. 6.

Autori: Carla Conti, Donato Labate

Info
. Donato Labate (donato.labate@beniculturali.it – 339.7930338) e Francesco Benassi (archeo_benassi@yahoo.it)

Segnala la tua notizia