Una sintesi sull’archeologia della Daunia tra il IX e il V secolo avanti Cristo: è il libro “i Dauni – Archeologia dal IX al V secolo a.C.”, di Marina Mazzei, l’archeologa foggiana prematuramente scomparsa nel 2004.
Direttrice dell’Ufficio di Foggia della Soprintendenza Archeologica della Puglia e del Museo Nazionale di Manfredonia, la Mazzei ha dedicato alla ricerca archeologica in Daunia gran parte della sua più che ventennale carriera, occupandosi in parallelo anche della tutela del patrimonio archeologico, mettendo in atto una importante politica di vincoli ed espropri di aree di interesse archeologico.
Il volume che sarà presentato venerdì 11 rappresenta il primo dei due libri che la Mazzei aveva in animo di dedicare alle vicende di una popolazione di cui non restano testimonianze scritte. Le testimonianze dei Dauni sono venute alla luce grazie alle tante campagne di scavi dirette per 25 anni da Marina Mazzei in luoghi come Siponto, Arpi, Ordona, Ascoli Satriano, Vieste, Lucera, San Paolo di Civitate, e non solo.
Il volume rappresenta una silloge di tutti gli scavi effettuati e diretti dall’archeologa foggiana, ed è ricco di fotografie, mappe e riferimenti topografici utili a ³raccontare² i Dauni. Il libro compie un’analisi approfondita della civiltà daunia, uno studio che mette in luce sia i rapporti e le dinamiche interne al popolo dei Dauni, sia le relazioni esistenti con le coeve civiltà dell’Italia Meridionale e con le popolazioni delle regioni transadriatiche venute a contatto con i Dauni.
Info:
I Dauni – Archeologia dal IX al V secolo a.C., di Marina Mazzei
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