La scoperta, del tutto casuale, è avvenuta nella zona 167 del paese durante uno scavo per la costruzione della recinzione di un cantiere, al fine di dare inizio ai lavori per la realizzazione dell’asilo nido comunale.
Il calendario astronomico consiste in una una serie di buche orientate verso gli astri, secondo criteri scientifici. Un’analoga scoperta era venuta tempo fa all’interno del parco archeologico degli Ipogei e all’esterno, a poca distanza, durante lavori edili da parte di privati. Anche qui, a seguito di campagna di scavo diretta dalla Soprintendenza, era venuto alla luce un elevato numero di buche di diverse dimensioni (molte delle quali intercettano gli ipogei) che formano una serie di allineamenti che puntano a nord il Gargano e a Sud il Vulture.
I ricercatori ritengono che questi allineamenti di buche rappresentino un calendario astronomico dell’età del bronzo, utilizzato 3500 anni fa per individuare – facendo riferimento al sole, alla luna e alle stelle – i periodi giusti per entrare nel grembo della madre terra, attraverso il «dromos» degli ipogei, che nella sua forma richiama l’organo sessuale femminile: in quel grembo ci si sentiva protetti nella penombra ipogeica dal calore del sacro fuoco e della divina madre mentre venivano praticati riti propiziatori per la caccia, la semina o per la fertilità.
Da notare che i due siti archeologici si trovano ad alcuni chilometri di distanza l’uno dall’altro: Madonna di Loreto a nord-ovest e la zona 167 a sud-est.
Una ulteriore conferma, dunque, a quanto la Tunzi va affermando da oltre venti anni (i primi scavi iniziarono nel 1987 e sono proseguiti ininterrottamente), ovvero che Trinitapoli si trova su un mare di tesori archeologici ancora tutto da scoprire. Tesi, peraltro, ormai condivisa dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale. Da oggi riprenderanno i lavori per la realizzazione dell’importante struttura pubblica qual è l’asilo nido.
Autore: Gaetano Samele
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno, 17-04-2010